Lavori in corso in occasione delle elezioni Regionali in Sicilia, e non solo nelle segreterie dei partiti e dei movimenti politici. Il fermento elettorale e la volontà di impegno politico per il tanto agognato riscatto della Sicilia animano anche alcune personalità della società civile e professionale, seppur già a contatto con la politica. É il caso di Roberto Lagalla, già Rettore all’Università di Palermo, ex presidente del Consorzio universitario di Agrigento, forte dell’esperienza di governo maturata con l’incarico di assessore regionale alla Sanità dal 2006 al 2008. Il professor Lagalla ha appena lanciato a Palermo un gruppo politico. Si tratta di “Idea Sicilia”, annunciato come un progetto politico per costruire un nuovo modello di sviluppo per la Sicilia. E lo stesso Lagalla spiega: “Idea Sicilia è un incubatore di nuove idee per la società civile, basate sul buon senso e sulla valorizzazione delle competenze, e, soprattutto, costruite insieme a tutti i cittadini che vorranno dare il loro contributo. E’ arrivato il momento di invertire la rotta, di dare spinta ad una Sicilia ancora capace di cambiare ma solo se sostenuta da progetti concreti, utili, innovativi e soprattutto basati sulle reali esigenze del contesto sociale. Idea Sicilia sarà infatti un generatore di idee, alimentato dal confronto e dall’ascolto delle istanze civiche” – conclude Lagalla. Secondo una recente ricerca di Demopolis, solo un quarto dei siciliani è soddisfatto della sua qualità della vita, e nel corso degli ultimi 5 anni la condizione economica delle famiglie non è migliorata per il 95% dei cittadini dell’Isola. Dunque, Roberto Lagalla alternativo a Rosario Crocetta? E lui risponde: “Se i siciliani riterranno la mia candidatura sostenibile nei prossimi mesi, allora c’è la concreta possibilità che io mi candidi a presidente della Regione. La mia ricetta è quella di un’ampia intesa civica che mobiliti le energie migliori della società, della cultura e dell’economia siciliana. E senza trascurare i partiti. Non m’illudo che si possa fare a meno della politica. Indipendentemente dagli schieramenti, con la politica ci sarà un confronto sui contenuti.”