Conclusa la requisitoria al maxi processo antimafia nell’Agrigentino cosiddetto “Montagna”. La Procura di Palermo invoca 54 condanne per 637 anni di carcere.
Lunedì 22 gennaio 2018, all’alba, tra Agrigento e provincia, i Carabinieri del Comando provinciale di Agrigento hanno sferrato un assalto al territorio, impugnando 56 mandati di cattura. E’ stata una maxi operazione antimafia e non solo, intitolata “Montagna”, coordinata e scatenata dalla Procura presso la Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Le ipotesi di reato contestate sono, a vario titolo, associazione mafiosa, traffico di droga, truffa ed estorsione. E poi una contestazione di voto di scambio. L’uragano delle ordinanze di custodia cautelare ha travolto i vertici dei mandamenti di Cosa Nostra agrigentini, tra Santa Elisabetta e Sciacca, 16 famiglie mafiose della provincia, e anche affiliati delle province di Caltanissetta, Palermo, Enna, Ragusa e Catania. Adesso, a Palermo, al palazzo di giustizia, innanzi al giudice per le udienze preliminari, trattandosi di giudizio abbreviato, il procuratore aggiunto, Paolo Guido, e i pubblici ministeri Geri Ferrara, Claudio Camilleri e Alessia Sinatra, nel corso della requisitoria hanno invocato 54 condanne per 637 anni di carcere.
Ecco i dettagli:
Adolfo Albanese di Caltavuturo 10 anni e 8 mesi.
Carmelo Battaglia di Comiso 4 anni.
Giuseppe Blando di Favara 11 anni.
Vincenzo Cipolla di San Biagio 15 anni.
Domenico Antonio Cordaro di San Cataldo 6 anni.
Salvatore Di Gangi di Sciacca 20 anni.
Franco D’Ugo di Palazzo Adriano 4 anni.
Giacomo Di Dio di Capizzi (Messina) 11 anni.
Santo Di Dio di Capizzi 10 anni e 6 mesi.
Angelo Di Giovanni di Favara 15 anni.
Stefano Di Maria di Favara 9 anni.
Vincenzo Dolce di Cerda 3 anni.
Francesco Antonio Drago di Siculiana 3 anni.
Concetto Errigo di Comiso 4 anni.
Pasquale Fanara di Favara 20 anni.
Daniele Fragapane di Santa Elisabetta 12 anni.
Francesco Fragapane di Santa Elisabetta 20 anni.
Raffaele Fragapane di Santa Elisabetta 11 anni.
Giovanni Gattuso di Castronovo di Sicilia 20 anni.
Alessandro Geraci di Petralia Sottana 3 anni.
Angelo Giambrone di Santo Stefano Quisquina 12 anni.
Francesco Giordano di Niscemi 14 anni.
Salvatore La Greca di Cammarata 14 anni.
Viviana La Mendola di San Giovanni Gemini 3 anni.
Raffaele La Rosa di San Biagio 18 anni.
Roberto Lampasona di Santa Elisabetta 11 anni.
Antonio Licata inteso Sandro di Favara 12 anni.
Calogero Limblici di Favara 14 anni.
Calogero Maglio di Favara 12 anni.
Vincenzo Mangiapane, di 63 anni, di Cammarata 20 anni.
Vincenzo Mangiapane, di 47 anni, di Cammarata 12 anni.
Vincenzo Mangiapane, di 64 anni, di Cammarata 10 anni e 6 mesi.
Domenico Maniscalco di Sciacca 14 anni.
Giovanni Antonio Maranto di Polizzi Generosa 14 anni.
Pietro Paolo Masaracchia di Palazzo Adriano 4 anni.
Giuseppe Nugara di San Biagio Platani 20 anni.
Salvatore Pellitteri di Chiusa Sclafani 8 anni.
Vincenzo Pellitteri di Chiusa Sclafani 9 anni.
Luigi Pullara di Favara 20 anni.
Salvatore Puma di Racalmuto 12 anni.
Giuseppe Quaranta di Favara 8 anni.
Calogero Quaranta di Favara 10 anni.
Pietro Stefano Reina di San Giovanni Gemini 6 anni.
Calogero Sedita di Santo Stefano Quisquina 11 anni.
Giuseppe Luciano Spoto di Bivona 20 anni.
Massimo Spoto di Bivona 18 anni.
Vincenzo Spoto di Bivona 15 anni.
Nazarena Traina di Cammarata 3 anni.
Gerlando Valenti di Favara 15 anni.
Stefano Valenti di Favara 20 anni.
Vincenzo Valenti di Favara 3 anni.
Giuseppe Vella di Favara 18 anni.
Salvatore Vitello di Favara 3 anni.
Antonino Vizzì di Raffadali 20 anni.
Altri 6 imputati sono invece giudicati con il rito ordinario. E sono: l’ex sindaco di San Biagio Platani, Santo Sabella, 53 anni, e poi
Domenico Lombardo, 25 anni, di Favara,
Salvatore Montalbano, 25 anni di Favara,
Calogero Principato, 26 anni, di Agrigento,
Giuseppe Scavetto, 49 anni, di Casteltermini,
ed Antonio Scorsone, 53 anni, di Favara.