La sezione di Appello della Corte dei Conti di Sicilia, presieduta da Giovanni Coppola, ha ribaltato la sentenza di primo grado ed ha accolto la richiesta, da parte della Procura regionale, dell’azione revocatoria a carico dell’ex assessore regionale Carmelo Incardona. Nella prospettiva di una condanna per danno all’Erario nell’ambito di un’inchiesta sulla Formazione in Sicilia, Incardona, nel 2012, avrebbe tentato di salvare il patrimonio personale trasferendo tutto alla moglie e adottando un regime di separazione dei beni con alcune donazioni tramite atti notarili. Per effetto di tale sentenza, gli atti notarili non sono più efficaci e i beni sono aggredibili.