Dopo lo scandalo all’assessorato alla Sanità, l’assessore regionale agli Enti Locali, Bernardette Grasso, firma una circolare per contrastare l’assenteismo. I dettagli.
Dopo l’ennesimo scandalo dei presunti “parassiti” o “furbetti” dell’impiego pubblico all’assessorato regionale alla Sanità a Palermo, l’assessore regionale agli Enti Locali, Bernardette Grasso, medita vendetta. I 42 dipendenti della Regione destinatari di misure cautelari tra arresti, obblighi di dimora e denunce a piede libero, perché avrebbero rubato oltre 400 ore di lavoro, come riscontrato dalla Guardia di Finanza, non sono un piatto facilmente da digerire e metabolizzare, come – attenzione – è accaduto finora. Infatti, subito dopo i blitz anti – assenteismo nei Comuni, nelle Aziende sanitarie, e in tanti altri Uffici del “posto fisso” alla Checco Zalone, tanti hanno gridato a provvedimenti, severi ed efficaci. Ed invece, poi, il tutto è stato riassorbito nella sacca, anzi nella zavorra, dell’assistenzialismo improduttivo, che grava sui cittadini contribuenti, e, a volte – e si tratta di eccezioni alla maggioranza degli onesti – con la “faccia tosta” di fregarsene anziché lavorare. Dunque, l’assessore Bernardette Grasso firma una circolare per contrastare l’assenteismo sui luoghi di lavoro. La premessa del testo è che: “Il rispetto dell’orario di lavoro è un obbligo per i dipendenti”. Sarebbe una ovvietà, una banalità, e invece verosimilmente alla Regione non lo è se è stato scritto e ribadito nel principio della circolare. Poi si ricorda ai dirigenti la loro funzione di controllori. E poi si ammonisce: “Non saranno più concessi permessi di alcun genere, ad eccezione dei permessi di servizio esterno o per la partecipazione autorizzata ai corsi di formazione e di aggiornamento”. E poi si precisa: “Laddove il dipendente dimentichi il badge, ovvero il cartellino che si timbra all’entrata e all’uscita, egli non potrà regolarizzare la presenza attraverso una dichiarazione, e sarà automaticamente posto in congedo ordinario d’ufficio”. E poi: “Eventuali dimenticanze di timbrature non potranno essere regolarizzate attraverso una dichiarazione, e anche in tale ipotesi il dipendente sarà automaticamente posto in congedo ordinario d’ufficio”. E poi, ancora, altro monito è rivolto verso i dipendenti che hanno il compito di rilevare le presenze dei colleghi dipendenti, e si dispone che: “Ai dipendenti responsabili e addetti al sistema di rilevazione automatica delle presenze, o chiunque altro abilitato, è tassativamente proibito apportare modifiche o correzioni a tale sistema se non preventivamente autorizzate dal superiore”. Poi, infine, la circolare dell’assessore Grasso sottolinea le istruzioni per l’uso, e raccomanda di leggere bene le avvertenze. E si legge: “Il tesserino magnetico va utilizzato personalmente dal dipendente titolare dello stesso per rilevare la propria presenza sul posto di lavoro registrando inizio e fine dell’orario ed eventuali interruzioni della presenza per cause di servizio o personali”. E poi: “Il dipendente utilizza i permessi di astensione dal lavoro, comunque denominati, nel rispetto delle condizioni previste dalla legge, dai regolamenti, e dai contratti collettivi, ed è tenuto comunque a informare preventivamente il proprio dirigente nel caso della necessità di abbandono temporaneo del posto di lavoro”. E poi, altra tirata di orecchie ai dirigenti: “Il dirigente vigila sul rispetto dell’orario di servizio e sulla utilizzazione dei permessi di astensione affinché gli stessi vengano utilizzati effettivamente per le ragioni e nei limiti previsti dalle norme. La violazione delle disposizioni e degli obblighi e delle norme rappresenta un comportamento contrario ai doveri d’ufficio e rappresenta fonte di responsabilità disciplinare, ed anche di danno all’Erario, in relazione alla gravità del comportamento ed a quanto il prestigio dell’amministrazione ne esca malconcio”.