L’ex senatore del Partito Democratico, Lumia, replica a Musumeci dopo l’audizione sul sistema “Montante” nella commissione antimafia di Fava. I dettagli.
Anche il presidente della Regione, Nello Musumeci, è stato ascoltato in Commissione regionale Antimafia nel merito del cosiddetto “sistema Montante”, ovvero un patto presunto scellerato tra Crocetta e Antonello Montante per asservire la legislatura Crocetta agli interessi dello stesso Montante e del suo crocevia di interessati. E Nello Musumeci, successore di Crocetta alla presidenza della Regione, secondo quanto riferito dal presidente della Commissione antimafia, Claudio Fava, si è espresso così: “Più che un ‘sistema Montante’ c’era in Sicilia un vero e proprio ‘sistema Lumia’. Era lui il ‘dominus’ della macchina regionale. Mentre Montante rappresentava solo gli interessi di pezzi dell’imprenditoria siciliana”. E Claudio Fava, dopo le due ore circa di audizione di Musumeci, ha ripetuto: “Nella lettura di Musumeci più che un ‘sistema Montante’ c’era un ‘sistema Lumia’, un cerchio magico con una cabina di regia tutta politica, quella del ‘senatore della porta accanto’, ovvero Lumia per la sua assidua presenza a Palazzo d’Orleans. Crocetta era il braccio operativo con il suo cerchio magico. E il cerchio magico annoverava tra gli altri, nella ricostruzione di Musumeci, l’allora segretario generale Patrizia Monterosso”. E poi Fava ha aggiunto: “Avremmo voluto ascoltare tutti i governatori del passato. Abbiamo ascoltato Lombardo ed avremmo voluto ascoltare anche Crocetta, che però ha declinato l’invito. Musumeci ci ha tracciato un percorso come deputato dell’opposizione prima e presidente della Regione poi, parlando con assoluta franchezza di un ‘sistema Lumia’, ovvero una forte paternità politica nella creazione di questo cerchio magico, e della governance parallela alla quale partecipavano, come confermato anche da altre audizioni, diversi ‘pezzi’, istituzionali e non, che si sono raccolti attorno a Montante”. Claudio Fava, che lo scorso 8 ottobre ha ricevuto una busta con dentro un proiettile calibro 7,65, il 10 ottobre ha ascoltato in Commissione anche Beppe Lumia, ex senatore del Partito Democratico. Il contenuto dell’interrogatorio è stato secretato. Secondo quanto trapelato, Beppe Lumia avrebbe dichiarato che l’associazione degli industriali, Confindustria, dopo avere investito politicamente sui governi Lombardo e Crocetta, avrebbe puntato anche sul governo Musumeci. Però Lumia ha smentito interferenze improprie da parte di Confindustria sulle scelte di governo. Poi ha negato di essere stato l’interfaccia di Antonello Montante nella politica, e ha concluso: “I contatti tra me e Montante si sono diradati dal 9 febbraio 2015, cioè da quando si è diffusa la notizia di un’indagine per mafia nei confronti di Montante”. Adesso Beppe Lumia replica così dopo l’audizione di Musumeci: “Leggerò, non mi sembra nulla di concreto ma solo accuse politiche. Il vero ‘sistema Musumeci’ utilizza il depistaggio per scansare le proprie responsabilità politiche. Attacca le persone per demonizzare gli avversari politici e per coprire i propri vuoti di governo e di cambiamento che erano così tanto attesi. E’ la vecchia e disgustosa riproposizione dell’olio di ricino. Leggerò ma, a quanto sembra, è lo stesso sistema che ha utilizzato con Giuseppe Antoci, ex presidente del Parco dei Nebrodi. Antoci ha lavorato bene e scoperchiato affari di mafia da miliardi di euro con un inedito ‘Protocollo di Legalità’, che è diventato legge ed a cui io ho contributo in modo determinante in Parlamento per colpire al cuore la potente mafia dei pascoli e dei terreni. Con il risultato che è stato allontanato immediatamente e senza spiegazione”.