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Maltempo, vittime, danni, l’intervento del geologo Antonio Calamita

Antonio Calamita
Il geologo di Agrigento, Antonio Calamita, già assessore comunale, interviene nel merito della recente ondata di maltempo, delle vittime e dei danni anche nella provincia agrigentina. Antonio Calamita afferma: “Nonostante il nostro territorio per sua conformazione presenti diffuse emergenze di natura geo-morfologica e idro-geologica, ci accorgiamo ancora di più in questi giorni di quanto fragile e delicato questo territorio possa improvvisamente diventare quando non si rispetta l’ambiente. Sono stati sufficienti tre giorni di piogge intense per scatenare tutta una serie di dissesti più o meno gravi che hanno messo in difficoltà gli organi di protezione civile presenti sul territorio, provocando vittime e danni ingenti. Prevenzione è una parola semplice, ma che la politica sembra non conoscere, ed allora assistiamo di continuo ad interventi di urgenza a seguito di frane, inondazioni o quant’altro che probabilmente si sarebbero potuti evitare intervenendo preventivamente sul territorio, eliminando o riducendo le situazioni a rischio. Siamo stanchi oramai dei soliti teatrini, delle solite passerelle e della ricerca del ‘responsabile’ subito dopo un evento tragico, quando invece sarebbe opportuno intervenire a priori prevedendo studi ed interventi da eseguire sul territorio, oramai abbandonato e dove è aumentato in dismisura il carico urbano, in modo da mitigare il rischio idrogeologico. Naturalmente per fare questo bisogna anche prevedere nei bilanci nazionali e regionali le relative risorse economiche, ed anche in più bilanci se si vuole procedere ad una seria programmazione. Ed occorre, nel fare questo, valorizzare le figure professionali competenti. Il Piano per l’Assetto Idrogeologico della Sicilia (il Pai) va naturalmente aggiornato, ma per far questo sembra che manchi il personale, mancano geologi e ingegneri ambientali. Cosa aspetta la politica? In un momento come questo bisogna agire subito e volgere l’attenzione ai veri problemi della nostra terra. Come prima cosa programmare un piano straordinario di reclutamento di geologi e ingegneri ambientali finalizzato anche all’aggiornamento del Pai, in modo da evidenziare le nuove emergenze e conseguentemente programmare gli opportuni interventi di recupero e salvaguardia. E’ necessario ed urgente prendere coscienza che parole come de-localizzazione e de-costruzione non sono parole di un altro mondo, ma sono termini concreti che possono, in alcuni casi, salvare vite umane”.

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