L’Ance di Sicilia media tra assessore Falcone e Cmc Ravenna a lavoro sulla 640. I costruttori edili d’accordo con Musumeci su maltempo e danni: “Togliere progetti e fondi ai burocrati”.
Si è scatenata una bagarre: l’assessore ai Lavori pubblici, Marco Falcone, e gli ispettori dell’assessorato, hanno sorpreso il cantiere di lavoro vuoto della strada statale 640 Caltanissetta – Agrigento, e hanno strigliato l’Anas a revocare il contratto a Cmc Ravenna. I circa 200 lavoratori della Cmc Ravenna hanno replicato con una lettera infuocata: “Ma quale vuoto. Lo è stato solo il giorno dell’ispezione martedì 28 ottobre a causa della pioggia. Gli altri giorni lavoriamo. Noi. E altri invece girano alla ricerca di voti”. Poi si è aggravata l’ondata di maltempo. E, a fronte dei danni, il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha tuonato contro uffici e burocrazia, colpevoli di fregarsene della esecuzione dei progetti di manutenzione sprecando il denaro stanziato. Adesso, nel tentativo di sedare la bagarre, che tradotto dal francese è lotta, rissa, è intervenuta l’Ance, l’associazione dei costruttori edili di Sicilia, che tra l’assessore Falcone e i lavoratori sulla 640 scaglia un colpo al cerchio e un altro alla botte. E su uffici e burocrati l’Ance condivide il rimprovero del presidente della Regione: “Sì Musumeci, togli i progetti e i fondi ai burocrati”. Il presidente dell’Ance Sicilia, Santo Cutrone, afferma: “L’Ance Sicilia invita tutte le parti in causa, Regione, Cmc di Ravenna, imprese dell’indotto e sindacati, a partecipare ad una riunione per affrontare e superare ogni problema a garanzia della prosecuzione e del completamento dei lavori sulla statale 640 Agrigento-Caltanissetta. L’azione ispettiva dell’assessore Falcone non è stata rivolta contro qualcuno, men che meno contro l’azienda e i lavoratori, ma per portare alla luce evidenti difficoltà e sollecitare chi di dovere a non girare lo sguardo da un’altra parte scaricando tutto su impresa e maestranze. Bisogna che qualcuno tolga le castagne dal fuoco. Alla Cmc Ravenna va riconosciuto l’indubbio ruolo nell’avere messo in piedi un sistema produttivo che ha anche creato un ampio indotto in un territorio impoverito dalla crisi e, a differenza di altri grandi operatori del settore, finora ha anche mantenuto gli impegni pagando regolarmente i dipendenti nonostante le difficoltà. Adesso occorre il concorso e l’impegno di tutte le istituzioni e di tutti gli attori sociali per far sì che quest’opera fondamentale per lo sviluppo della Sicilia possa essere portata a compimento nel più breve tempo possibile, e che anche i subappaltatori e i fornitori possano essere saldati. Quanto ai danni provocati dal maltempo in questi giorni, chiediamo un’azione forte e incisiva al presidente della Regione, Nello Musumeci, che ha denunciato che i fondi per la manutenzione del territorio ci sono, ma i burocrati ne rallentano l’utilizzo. Questi non sono episodi emergenziali ma fatti ricorrenti che si ripetono sempre negli stessi punti. Sciacca si allaga ogni anno, ancora piangiamo i morti delle alluvioni degli ultimi tempi, ma le frane, i danni e i ponti crollati sono tutti lì. A Musumeci chiediamo di togliere i fondi dalle mani dei burocrati, di creare un’Autorità di gestione sotto la sua guida e di adottare procedure straordinarie, più snelle e rapide di quelle previste dall’attuale Codice dei contratti, del quale da tempo chiediamo la modifica. Insomma, agisca rapidamente, così come ha dimostrato in altre occasioni, per il dissesto idrogeologico, il rischio sismico, la messa in sicurezza del territorio, delle infrastrutture e degli edifici”.