Il contenuto dell’interrogatorio, secondo quanto trapelato, di Beppe Lumia sul presunto “Sistema Montante” innanzi alla Commissione regionale antimafia.
Nonostante la busta con dentro un proiettile calibro 7,65 che gli è stata recapitata lunedì scorso, 8 ottobre, il presidente Claudio Fava e la Commissione regionale antimafia sono a lavoro. Hanno intrapreso due indagini conoscitive. La prima sul depistaggio dell’inchiesta sulla strage di via D’Amelio. E la seconda sul cosiddetto “Sistema Montante”. E nell’ambito di tale presunto “Sistema Montante” si sono appena svolte delle audizioni “eccellenti”. Per quasi due ore è stato interrogato l’ex senatore del Partito Democratico, Beppe Lumia. Il contenuto dell’interrogatorio è stato secretato. Secondo quanto trapelato, Beppe Lumia avrebbe dichiarato che l’associazione degli industriali, Confindustria, dopo avere investito politicamente sui governi Lombardo e Crocetta, avrebbe puntato anche sul governo Musumeci. Però Lumia ha smentito interferenze improprie da parte di Confindustria sulle scelte di governo, e ha negato alcuni episodi agli atti dell’indagine della Commissione antimafia, alcuni dei quali lo coinvolgono personalmente e che sono stati riferiti da altre persone già ascoltate da Claudio Fava e colleghi. E quali sono tali atti d’indagine che coinvolgono Lumia personalmente? Sono tre. Il primo è emerso dall’interrogatorio dell’imprenditore Massimo Romano, il quale ha affermato di avere, nel 2008, ricevuto pressioni da Antonello Montante e da Beppe Lumia affinché denunciasse una estorsione che sarebbe stata subita da lui ma che lui, Romano, ha sempre negato di avere subito e per tale ragione non denunciò. Lumia in commissione avrebbe negato la “strumentalità” della denuncia, perché secondo lui vi sarebbero stati gli elementi per sporgere quella denuncia, e quindi sarebbe stato dovere dell’imprenditore Romano denunciare. Poi il secondo atto di indagine è frutto di alcune dichiarazioni rese agli inquirenti dall’ex assessore regionale ai Servizi di pubblica utilità, Nicolò Marino, che ha raccontato di un incontro, il 18 dicembre del 2014, tra Lumia, Ivan Lo Bello e Antonello Montante, e che avrebbe assunto toni molto tesi. L’esistenza dell’incontro è stata riscontrata nell’agenda di Montante. E la Commissione regionale antimafia ritiene che in tale incontro Beppe Lumia abbia svolto un ruolo di mediatore tra Confindustria ed esponenti del governo Crocetta. Lumia avrebbe ammesso l’incontro negando però qualsiasi tipo di interferenza impropria. E poi, il terzo atto d’indagine è relativo ai finanziamenti alla campagna elettorale di Rosario Crocetta. Lumia ha negato con forza di avere chiesto 20mila euro di finanziamento, in nero, all’ex assessore Marco Venturi per la campagna elettorale di Crocetta nel 2012, così come emerso da una conversazione telefonica tra Venturi e Alfonso Cicero. Poi Lumia ha negato di essere stato l’interfaccia di Antonello Montante nella politica, e ha concluso: “I contatti tra me e Montante si sono diradati dal 9 febbraio 2015, cioè da quando si è diffusa la notizia di un’indagine per mafia nei confronti di Montante”. La prossima settimana sarà ascoltato in audizione un altro “eccellente” di Confindustria, l’ex presidente regionale Ivan Lo Bello. E poi, ancora, gli ex presidenti della Regione, Raffaele Lombardo e Rosario Crocetta.