Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, la giudice monocratico, Gianfranca Claudia Infantino, ha condannato a 12 anni di reclusione Giovanni Riggio, 28 anni, di Palermo, reo confesso dell’omicidio del meccanico Giuseppe Mattina, 41 anni, di Favara, ucciso il 5 maggio del 2017 nella sua officina in contrada San Benedetto ad Agrigento, utilizzando un coltello di 20 centimetri circa, con cui avrebbe colpito ripetutamente il meccanico e suo socio in affari. Al palermitano è stata contestata anche l’aggravante d’avere agito con crudeltà ma la giudice non l’ha riconosciuta e ha invece riconosciuto e concesso le attenuanti generiche. La pubblico ministero, Simona Faga, contestando l’aggravante della crudeltà, ha invocato la condanna dell’imputato a 30 anni di carcere. L’avvocato Marco Martorana, che assiste Riggio, ha chiesto l’assoluzione ritenendo che si sia trattato di legittima difesa.