Dopo la sospensione dei fondi del “Bando Periferie” a danno dei Comuni. L’ira di Musumeci e di Orlando contro il governo nazionale.
L’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni italiani, ha sospeso i rapporti con il Governo nazionale, allo stesso modo in cui il Governo nazionale, tra Lega e Movimento 5 Stelle, ha sospeso i fondi del “Bando Periferie” fino al 2020. Lo scontro, che già cova da settimane, si è inasprito durante il dibattito alla Camera e al Senato sul decreto “Mille Proroghe”, e poi è esploso quando è stato approvato, cancellando con un colpo di spugna – un “furto con destrezza” come alcuni lo hanno definito – 1 miliardo e 600 milioni di euro ereditati dai governi Renzi e Gentiloni, e che sarebbero serviti a finanziare progetti già esecutivi per opere di recupero e riqualificazione urbana in 120 quartieri degradati in Italia. Per esempio, ad Agrigento il progetto “Girgenti”, e la sua dote di 16 milioni di euro. Il presidente del Consiglio, Conte, ha promesso al presidente dell’Anci, Decaro, che i fondi saranno salvati nel futuro prossimo fuori dal decreto “Mille Proroghe”. Ormai però in Italia i Santi sono poco credibili perché i miracoli non si avverano mai, e quindi prima il miracolo e poi il Santo. E dunque, fiato alle trombe, anzi fuoco ai cannoni. Il primo a sparare da Palermo, da Palazzo d’Orleans, è il presidente della Regione, Nello Musumeci, che tuona: “Più che facilitare gli investimenti nelle aree degradate del Paese, si sono congelati anche quelli già finanziati. E’ una decisione che in Sicilia blocca molti progetti, nei Comuni capoluogo e nelle Città metropolitane, che avrebbero portato investimenti per diverse centinaia di milioni di euro. E’ una scelta sbagliata perché penalizza, ancora di più, le aree già svantaggiate come la Sicilia: e a subirne gli effetti saranno i più deboli”. E ancora da Palermo, da Palazzo delle Aquile, arma il cannone e lancia palle infuocate il sindaco Leoluca Orlando, che è anche presidente regionale dell’Anci, e che a Palermo a Brancaccio lo scorso 14 settembre non ha accolto il premier Conte per ripicca contro lo strappo del “Bando Periferie”. E Orlando in una lettera inviata a tutti i sindaci italiani privati dei fondi ha scritto: “La vicenda del ‘Bando periferie’ sta evidenziando, ben oltre la specificità del caso, la crisi di un sistema di rapporti e relazioni fra le istituzioni che ha radici lontane nel tempo. Ormai da diversi anni, se non decenni, il sistema delle autonomie locali, dei Comuni e degli enti di area vasta, è divenuto la ‘camera di compensazione’ su cui le autorità nazionali, e a volte quelle regionali, scaricano il peso di una politica (e sarebbe meglio dire di ‘non-politica’) di revisione della spesa, di ‘spending review’. E’ un approccio che sta di fatto tentando di diluire il deficit statale e di sostenere le scelte amministrative e legislative nazionali attraverso la drastica riduzione, fin quasi alla cancellazione, dei trasferimenti ordinari verso i Comuni”.