Dopo 25 anni dal delitto, arrestato il presunto esecutore dell’omicidio dell’imprenditore di Cianciana Diego Passafiume. E’ l’ergastolano Filippo Sciara di Siculiana.
Il 12 ottobre del 2004 si concluse in Cassazione il maxi processo antimafia “Akragas”, frutto delle dichiarazioni dei pentiti empedoclini Pasquale Salemi e Alfonso Falzone. E fu confermata, più o meno, la sentenza che il pomeriggio del 18 luglio del 2001 emisero i giudici della Corte d’Assise di Agrigento, all’epoca presieduta dall’attuale procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, con a fianco Luisa Turco: 20 ergastoli, e 20 condanne a complessivi 150 anni di carcere. Tra i condannati al carcere a vita vi fu anche Filippo Sciara, di Siculiana. Oggi lui ha 54 anni di età e a suo carico è contestata un’altra grave imputazione. Secondo i Carabinieri di Agrigento e i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo sarebbe stato Filippo Sciara l’esecutore materiale dell’omicidio di Diego Passafiume, di Cianciana, imprenditore nel settore del movimento terra, ucciso a 41 anni di età, il giorno del suo anniversario di matrimonio, il 22 agosto del 1993, a Cianciana. Passafiume, alla guida della propria automobile, fu bersaglio di tre fucilate al volto, sparate da un uomo, che poi fuggì con altri complici a bordo di un’automobile, poi scoperta in fiamme dai Carabinieri. Gli investigatori scavarono a fondo nell’ambito di lavoro di Passafiume, ed emerse che l’imprenditore non volle piegarsi alle regole imposte dalle cosche mafiose sulla spartizione dei sub appalti tra movimento terra e trasporto di inerti. L’inchiesta a carico di ignoti è stata prima archiviata, poi è stata resuscitata grazie anche ad alcune dichiarazioni rese da collaboratori della giustizia che, nel corso del tempo, sono state raccolte, riscontrate e incrociate con altri indizi. La svolta nelle indagini risale al luglio del 2017 quando i Carabinieri e la Procura antimafia, sospettando Filippo Sciara, hanno esibito le fotografie di lui ad alcuni parenti di Diego Passafiume, che assisterono alla sua uccisione. E Sciara è stato riconosciuto. Poi i pentiti Pasquale Salemi di Porto Empedocle, Maurizio Di Gati di Racalmuto, e Giuseppe Vaccaro di Sant’Angelo Muxaro, concordemente hanno affermato che l’omicidio di Diego Passafiume fu commesso nel contesto mafioso territoriale, in quanto lui è stato ritenuto un imprenditore “scomodo”, alternativo e concorrente alle dinamiche mafiose. A Filippo Sciara, detenuto, è stata notificata in carcere l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Palermo per il reato di omicidio premeditato, con l’aggravante di avere agevolato l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra.