HomeCronaca“Scuola? Non chiamatela pubblica!” (video)

“Scuola? Non chiamatela pubblica!” (video)

In Sicilia troppo caro il costo dei libri alle superiori. Indagine condotta su tutto il territorio regionale dell’Unione degli studenti siciliani.

In Sicilia quanto costa andare a scuola? Secondo un’indagine condotta su tutto il territorio regionale dall’Unione degli studenti Sicilia, frequentare cinque anni di scuola superiore ha un costo complessivo di base pari in media ad almeno mille euro. Il titolo dell’indagine condotta è abbastanza emblematico: “Scuola? Non chiamatela pubblica!”. Numerosi sono i problemi legati all’accesso all’istruzione: alto tasso di dispersione scolastica, che si aggira intorno al 24%, sopra la media nazionale. E tale dato è legato in buona parte al costo spesso proibitivo per le famiglie siciliane, peraltro già in crisi, che non possono permettersi queste spese. E la rinuncia agli studi, purtroppo, è una delle scelte che viene fatta. Nella maggior parte dei casi le spese maggiori sono all’inizio del primo biennio e del triennio conclusivo. Scopriamo nel dettaglio i dati nelle varie province siciliane: si consideri per esempio un istituto tecnico commerciale nel Ragusano in cui a inizio quinquennio le spese ammontano a circa 340 euro; mentre al secondo anno scendono a circa 182 euro, per poi risalire nuovamente in vista del triennio sopra i 200 euro. Nel Messinese, invece, si registrano forti differenze di costo del materiale scolastico tra licei e istituti tecnici e professionali. Considerando per esempio il quarto anno, nei licei si possono raggiungere spese superiori ai 300 euro; negli istituti tecnici e professionali invece non si superano nemmeno i 100 euro. E ancora in un liceo della provincia di Caltanissetta, i costi del terzo anno arrivano persino a 423 euro; mentre, sempre nello stesso contesto, si riproduce il divario: ai circa 120 euro delle spese del quinto anno in un istituto agrario si contrappongono i 320 del liceo. Nel Palermitano, sono almeno 4 i casi di spese superiori ai 400 euro in vista del terzo anno. Nella provincia di Enna in quasi tutte le scuole a inizio quinquennio la spesa minima è superiore ai 300 euro. Nella provincia di Catania a spese rilevanti se ne contrappongono altre più basse. Si passa così dai 444 euro del terzo anno di un liceo linguistico ai circa 140 euro per gli studenti che frequentano lo stesso anno di un istituto professionale. Ma è nella provincia di Agrigento che si raggiungono i prezzi più alti, addirittura superiori ai 500 euro per il terzo anno di un liceo classico. Da altre rilevazioni a campione, comunque, si mantengono sopra i 300 euro per tutto il triennio (alle volte anche sopra i 400 euro). Situazione simile nel Trapanese, dove aumentano i casi di spese superiori ai 500 euro, in alcune classi ripetute negli anni. E nel Siracusano frequentare un terzo anno di liceo classico costa più di 300 euro, per un totale di oltre 1.500 euro se prendiamo in considerazione l’interno percorso di studi. Per gli istituti professionali invece il costo ammonta a circa 200 annui. “Riteniamo tutto questo inaccettabile – commenta l’Unione degli Studenti Sicilia che aggiunge – E’ assolutamente impensabile definire la nostra istruzione pubblica e accessibile. Inoltre è sconvolgente che la classe politica non tenga conto di questa situazione. Rivendichiamo il diritto non solo di frequentare i percorsi formativi, ma di frequentare anche quelli che più si addicono alle nostre inclinazioni. E non in base alle spese che le nostre famiglie devono affrontare. Inoltre, rivendichiamo l’accesso gratuito e universale ai saperi e l’approvazione della nostra proposta di legge regionale per il diritto allo studio “I diritti non si isolano”, per un vero reddito universale di formazione nella nostra regione e per una scuola realmente a misura di studentesse e studenti. Ci vedrete nelle piazze con gli studenti e le studentesse per riprenderci il nostro diritto allo studio”.

- Advertisment -

Most Popular

Recent Comments