Lo scorso 13 aprile, al Comune di San Biagio Platani, il paese degli “Archi di Pasqua” in provincia di Agrigento, si è abbattuto l’accesso ispettivo antimafia. San Biagio Platani sconta quanto emerso dalle indagini sfociate lo scorso 22 gennaio nella maxi operazione cosiddetta “Montagna” che, tra l’altro, ha provocato l’arresto del sindaco, Santo Sabella. La commissione impegnata nell’accesso ispettivo al Municipio sanbiagese, nominata dal ministero degli Interni su sollecitazione della Prefettura di Agrigento, è composta dal vice prefetto Elisa Vaccaro, già a lavoro anche a Camastra, e poi dal comandante del Reparto operativo dei Carabinieri, il colonnello Rodrigo Micucci, e dal capitano delle Fiamme Gialle Luigi Carluccio, a capo della Compagnia della Guardia di Finanza di Sciacca. Il compito esplorativo dei commissari si è concluso adesso perché il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’interno Matteo Salvini, ha deciso per l’affidamento della gestione del Comune di San Biagio Platani, già sciolto per le dimissioni rassegnate da sindaco, giunta e consiglieri, ad una commissione straordinaria, in seguito all’accertamento di pesanti ingerenze da parte della criminalità organizzata.