Il senatore Davide Faraone, da una settimana in sciopero della fame per i disabili gravissimi: “Musumeci renda noto il contenuto dei decreti che intende firmare”.
Il senatore del Partito Democratico, Davide Faraone, è da una settimana in sciopero della fame. L’ex sottosegretario protesta contro i ritardi nel pagamento dei contributi regionali ai disabili gravissimi. I fondi sarebbero stati sbloccati e distribuiti alle Aziende sanitarie provinciali ma, al momento, sono state pagate solo quattro mensilità, gli arretrati da gennaio ad aprile. E Faraone commenta: “Si sono accumulati 10 mesi di ritardi, è un vuoto che ostacola quotidianamente le famiglie che devono convivere e affrontare difficoltà enormi per vivere, non è tollerabile”. Anche il governo Crocetta, sostenuto dal partito di Faraone, ha peccato di gravi ritardi verso i disabili gravi, e lui, Faraone, oggi replica così: “Non accetto lezioni da nessuno per quanto riguarda questo argomento. Allora come oggi mi sono battuto senza sosta per i genitori e i ragazzi disabili. La mia battaglia non ha colore politico e rifarei quello che ho fatto anche se oggi ci fosse ancora un esponente politico del mio partito alla guida della Regione. Mi sono battuto per la legge sul ‘Dopo di noi’, per i ragazzi con la sindrome di Down, per i diritti dei ragazzi autistici. In questo caso non parlo e agisco da esponente politico, ma da genitore e da cittadino che lotta una guerra quotidiana per ottenere dei diritti che dovrebbero essere garantiti”. Attualmente in Sicilia si contano circa 10mila disabili gravissimi che, secondo legge in materia, dovrebbero intascare un assegno di 1500 euro al mese. E Faraone ribadisce: “Ciò non avviene mai con regolarità. Finora ha regnato l’anarchia e il caos nelle Aziende sanitarie. Nessuno si è mai preoccupato seriamente di fare rispettare le regole. Questi contributi dovrebbero arrivare puntuali, come gli stipendi degli onorevoli e dei dipendenti. Perchè queste famiglie hanno la necessità di organizzare e gestire in maniera ancora più efficiente le loro vite, devono poter contare su questo denaro per affrontare difficoltà che la maggior parte della gente può solo immaginare. Prima di maturare la decisione di intraprendere questo sciopero della fame ho parlato con l’assessore alla Salute Razza e i suoi uffici moltissime volte per cercare di sbloccare questa situazione. Purtroppo non è servito. Oggi fanno ancora più paura il silenzio e le provocazioni del presidente della Regione Nello Musumeci che si limita a parlarmi a mezzo stampa, ma che ancora non firma i famosi decreti di cui nessuno conosce il contenuto. La preoccupazione fra le famiglie aumenta. Si vocifera di tagli delle risorse e modifiche dei criteri di assegnazione dei contributi. Il presidente deve parlare chiaro e tranquillizzare queste persone che già si trovano tutti i giorni ad affrontare mille difficoltà. Continuerò la mia battaglia fino a quando Musumeci non renderà noto il contenuto dei decreti che ha intenzione di firmare. Invito il presidente a confrontarsi con i siciliani disabili e le loro famiglie. L’attenzione deve restare alta, non possiamo permetterci passi falsi. I disabili non possono e non devono più essere cittadini di serie B”.