I Carabinieri hanno sgominato una banda composta da dieci persone che, con canna da pesca e pinza, avrebbero tranciato cavi rame da tralicci della pubblica illuminazione. Gli indagati sono ritenuti responsabili di numerosi furti di rame tra Palermo, Trapani, Agrigento, Enna e Caltanissetta. L’indagine è stata avviata nei primi mesi del 2017 dai Carabinieri di Finale di Pollina, dopo una serie di furti del cosiddetto “oro rosso” lungo la fascia costiera tra i comuni di Cefalù, Finale di Pollina e Campofelice di Roccella, soprattutto dentro aziende operanti nel settore della distribuzione dell’energia. I componenti della banda avrebbero “brevettato” una canna da pesca con una tronchesina sull’estremità, costruita per raggiungere i cavi dell’alta tensione e tranciarli. L’inchiesta ha svelato circa 50 furti di rame, da tralicci della pubblica illuminazione. Sarebbero almeno sei le tonnellate di rame rubate, per un valore di oltre 300.000 euro. Altri furti sarebbero stati effettuati in sei appartamenti e altri quattro ai danni di due ipermercati Leroy Merlin di Palermo. Tra i 10 indagati, 9 sono stati sottoposti agli arresti domiciliari e uno all’obbligo di firma a Palermo.