Il parlamentare della Lega, Alessandro Pagano, interviene a seguito del deposito delle motivazioni del Tribunale del Riesame sull’annullamento dell’ordinanza cautelare a carico dei fratelli Mario e Salvino Caputo in riferimento al presunto equivoco, che sarebbe stato generato appositamente, sul nome del candidato alla Regionali. Alessandro Pagano afferma: “Nel ringraziare la professionalità e la celerità con le quali il giudice del Tribunale del Riesame di Palermo si è pronunciato sul caso relativo ai fratelli Caputo, non posso evidenziare come – in conseguenza dell’impianto giuridico emerso – verrebbero meno tutte le accuse a mio carico quale ‘istigatore’ della condotta di Caputo. Del resto lo ha spiegato bene lo stesso avvocato difensore Nino Caleca, il quale sottolinea inoltre come in tutte queste settimane io non abbia mai ricevuto alcun atto. Non solo: nessuno ha chiesto alla competente Commissione parlamentare, nonostante l’immediata disponibilità, di utilizzare le intercettazioni contro di me. Per quanto mi riguarda, la mia coscienza non necessitava di conferme. Ne ero certo ancor prima di leggere cosa scrivono oggi i giudici: io non ho commesso reati, non ho ingannato gli elettori né comprato voti. Altra mistificazione mediatica”.