La provincia agrigentina e i Comuni falliti, tra Casteltermini, Favara, Porto Empedocle e Aragona. Presente e futuro: l’intervento della sindaca Anna Alba.
Lo spettro del dissesto finanziario si aggira sempre più minaccioso tra i comuni italiani, siciliani e agrigentini. Nella provincia della città della Valle dei Templi il fallimento si è abbattuto sui Comuni di Casteltermini, Favara, Porto Empedocle e adesso anche Aragona. Agrigento è in pre – dissesto: e non si tratta di una condizione ma di una procedura. Ossia il Comune si cimenta in un piano di riequilibrio finanziario, della durata di 10 anni, assistito anche dallo Stato tramite un apposito fondo, per scongiurare il dissesto. Ovviamente, l’obiettivo della procedura del pre-dissesto, concordata con la Corte dei Conti che valuta il piano di risanamento sollecitando eventualmente delle misura correttive, è aumentare le entrate e diminuire le spese, e ciò si traduce in una impennata della pressione fiscale e nel taglio dei servizi. Ed è quanto accade ad Agrigento. Diversamente, i Comuni in dissesto sono tali quando non sono più nella condizione di garantire i servizi indispensabili e le proprie funzioni, ad esempio pagare gli stipendi al personale. E quando i debiti non sono pagabili nei confronti dei creditori. Nei Comuni falliti, come Casteltermini, Porto Empedocle, Favara e, da ultimo, Aragona, sindaco, giunta e consiglio comunale mantengono la carica ma sono affiancati da una commissione designata dal Ministero degli Interni. E ciò perché la commissione si occupa del debito pregresso, quindi di tutto quanto rientra nel periodo di tempo precedente alla dichiarazione del dissesto finanziario, allestendo un piano di estinzione del debito. E l’amministrazione comunale, invece, volge il proprio sguardo al presente e al futuro distaccandosi, come se vi fosse una frattura, rispetto al passato. Del tipo: “Scurdammoce o passato”. Ovviamente non si tratta di rose e fiori, perché le tasse automaticamente aumentano al massimo, anche se, in verità, nel caso dei Comuni agrigentini falliti, al massimo lo sono già state prima del crack, e quindi cambia poco se non nulla. Altrettanto ovvio è che l’amministrazione, nel futuro successivo al dissesto, si impegna, sotto la spada della commissione, a rimuovere le cause strutturali che hanno provocato il dissesto. Nei casi di Favara, Porto Empedocle e Aragona, dove governano amministrazioni comunali neonate, si è dunque a lavoro per rimuovere le cause del dissesto che, quanto meno in teoria, è stato provocato dalle precedenti gestioni. Anna Alba, sindaco di Favara del Movimento 5 Stelle, conferma…intervista Anna Alba al Vg…