di Mario Gaziano
E’ scomparso, all’età di ottant’anni, Tony Cucchiara cantante pop, cantautore, caposcuola indiscusso del musical pop italiano.
Agrigentino doc da antiche generazioni, era cresciuto nel centro storico di Agrigento tra la Batiola, la Bibbirria, il Rabato di via Garibaldi.
Amò la musica leggera ancora ragazzino : lui che era dotato di una voce calda, profonda ,ammaliante.
Inizia la sua esperienza musicale nella sua Agrigento, si impone come leader del gruppo vocale I Florens con Pippo Flora, Franco Miccichè, Corrado Giambra.
Giovanissimo tentò la ribalta nazionale.
Si trasferisce a Roma e registra subito un grandissimo successo nazionale con la canzone “Vola cuore mio”: diventa beniamino del pubblico nazionale, da nord a sud.
Quel suo modo di proporsi… misurato, elegante, suadente coinvolge e appassiona le diverse generazioni.
Arriva al festival di Sanremo con una canzone fortemente alternativa e coraggiosa “Gesù Gesù” con un discreto successo. La canzone particolare gli apre però nuovi orizzonti.
Tony capisce che la sua strada è quella del rinnovamento della musica pop. Sono gli anni settanta. Si impone come il caposcuola fondatore del musical pop italiano, con una versione rivoluzionaria del “Jesus Christe Superstar”, prima grande esperienza di musical in Italia. E’ un’opera che viene riconosciuta come l’inizio di un fondamentale rinnovamento del pop italiano. Scrive dirige e interpreta “Caino e Abele”: successo formidabile con la nuova travolgente formula della composizione leggera italiana, in cui la canzone diventa un’altra cosa:un’opera con la struttura di un lungo racconto musicale.
Successo immediato: e Tony Cucchiara è riconosciuto come vero maestro fondatore del nuovo modo di fare musica pop a cui si accoderanno i grandi della musica italiana e internazionale da Gianni Morandi a Riccardo Cocciante.
Ma nel suo animo il grande Tony porta la sua profonda matrice siciliana: e da questa nasce il suo più grande capolavoro musicale pop “Pipino il breve”, prodotto dal Teatro stabile di Catania con la regia festosa di Giuseppe De Martino. E lì Tony diventa il narratore, il coordinatore musicale,l’intrecciatore di fili musicali raccolti dalla grande tradizione popolare siciliana con Pupi Siciliani reinterpretati e tradizioni liturgiche della Passione di Cristo.
Un capolavoro internazionale, mondiale, in cui l’eccezionale cantautore agrigentino ripercorre le sue prime esperienze dei primi musical di ispirazione religiosa.
Grande Tony Cucchiara!… che continua a produrre, legato sempre alle tradizioni da “Storie di Periferia” a “La baronessa di Carini” a “Don Chisciotte” di Girgenti”, quest’ultima opera, omaggio d’amore verso la sua città.
Ma una canzone, una parola resta nella memoria e nel cuore di noi agrigentini che l’abbiamo conosciuto ed amato: ”E’ amuri”.
Tony se n’è andato, ma in cielo sentiremo sempre la sua bellissima voce che inneggia all’amore e alla sua terra, che ha sempre amato… terra in cui ha vissuto i suoi straordinari amori e i suoi immeritati dolori.