Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale, accogliendo le istanze dell’avvocato Panebianco, ha ammesso la costituzione di parte civile della Fai Associazione Antiracket Sicilia, coordinata dal cavaliere Renzo Caponetti, nell’ambito del procedimento a carico dell’impiegato al Comune di Campobello di Licata, Giuseppe Nigro, imputato del reato di concussione a danno degli imprenditori licatesi nel settore dei rifiuti, Valerio Peritore e Angelo Incorvaia, titolari della società Omnia srl. Lo stesso Renzo Caponetti commenta: “L’ammissione della nostra costituzione come parte civile in un procedimento per concussione rivoluziona il quadro normativo relativo alla costituzione di parte civile delle associazioni antiracket per reati diversi da quelli estorsivi e di usura. Tra i fini prioritari della Fai Associazione Antiracket Sicilia vi è la tutela del diritto al libero esercizio dell’iniziativa economica privata, garantito dall’articolo 41 della Costituzione e da numerose altre disposizioni legislative, che, quindi, come diritto soggettivo, è suscettibile di lesione e di conseguente risarcimento. L’Associazione antiracket ha subito un danno non patrimoniale, risarcibile ex articolo 2059 del codice civile, atteso che il reato di concussione commesso da un pubblico ufficiale di per sé costituisce un attentato alla libertà commerciale ed imprenditoriale”.