Il Tribunale Europeo ha condannato l’Italia, che si rivarrà sulla Sicilia, per l’utilizzo illegittimo di 380 milioni di euro del Fondo sociale europeo. Si tratta del pacchetto di contributi che Bruxelles stanzia per aiutare i disagiati e diminuire il tasso di disoccupazione. Tra il 2005 e il 2006 la Regione Sicilia avrebbe utilizzato parte di tali contributi, 380 milioni di euro, per coprire le spese dei precedenti corsi di formazione professionale. Più in particolare, per evitare il disimpegno dei fondi europei non utilizzati, e per risparmiare somme del bilancio regionale, i dipartimenti Formazione e Programmazione dell’epoca caricarono la spesa dei corsi di formazione professionale nel Fondo sociale europeo. La Regione Sicilia ha presentato appello, attraverso l’ambasciata italiana, ma il Tribunale Europeo lo ha respinto. Adesso la giunta Musumeci ha chiesto all’ambasciata italiana a Bruxelles di valutare un ulteriore appello avverso tale sentenza, nella speranza di poter ancora avere almeno una parte di quelle somme.