Il presidente della Regione annuncia che sarà un tecnico il successore di Sgarbi in giunta. Musumeci ottimista su bilancio e finanziaria.
Il presidente della Regione annuncia che l’assessore che sostituirà Vittorio Sgarbi ai Beni Culturali sarà un tecnico. Lo stesso Sgarbi, premettendo di non essere intenzionato ad imporre nulla, ha sottolineato che la scelta del suo successore spetta a Forza Italia. Nello Musumeci, al momento, insiste per il tecnico, e le sue parole sono: “C’è bisogno di un profondo conoscitore dei beni culturali siciliani, come del resto è il professore Sgarbi, che però andrà a fare il deputato fra qualche giorno. Sarà un tecnico, che darà impulso con una presenza maggiore e non riferibile necessariamente a un partito. Un tecnico al di sopra delle parti”. Sgarbi, però, altrettanto al momento, non è intenzionato a trasferirsi da Palermo a Roma. E ribadisce: “Se dovessi scegliere fra l’essere un semplice parlamentare e l’assessore dei Beni culturali della Sicilia, scelgo di fare l’assessore. Nessun passo indietro: mi dimetterò da parlamentare quando sarà chiaro il quadro politico. Intanto aspetto che la Giunta convalidi le elezioni”. E ciò, secondo il vocabolario del politichese, significherebbe che Vittorio Sgarbi si dimetterà da assessore in Sicilia solo se nominato ministro dei Beni Culturali. Nel frattempo, ancora Musumeci è tormentato dalla crisi della sua maggioranza, e dai rimpalli, con tanta melina a centrocampo, dei documenti contabili, il bilancio e la finanziaria. Lui, il presidente, coltiva ottimismo, è fiducioso, e prospetta: “Siamo assolutamente in tempo per approvare il bilancio in 2-3 giorni. Se c’è la buona volontà, se non si ricorre all’ostruzionismo. Penso a un bilancio asciutto: non 60-70 articoli, come è avvenuto ogni anno, soprattutto improntati a criteri di clientela, ma 32-33 norme assolutamente essenziali. Non abbiamo la maggioranza, ma è risaputo, l’ho detto per primo, perchè la legge elettorale non lo consente. Ma sui provvedimenti si può trovare”. Poi, il politico catanese lancia un appello rivolto soprattutto all’opposizione: “Chi nell’opposizione vuole votare proposte del governo, lo faccia alla luce del sole: chi intende votare anche contro i provvedimenti per le fasce deboli lo faccia, ma sempre alla luce del sole. Se volessi potrei portare deputati dell’opposizione alla maggioranza, come ha fatto il mio predecessore quando sono passati da una parte all’altra 40 deputati. Io non lo faccio, non è tempo di mercato nero, ognuno resti al proprio posto”.