La Commissione Territorio e Ambiente alla Regione ha approvato due risoluzioni sul servizio rifiuti e sulla gestione idrica nell’Agrigentino. L’intervento di Giusi Savarino.
La Commissione Territorio e Ambiente all’Assemblea Regionale ha approvato due risoluzioni, che interessano la provincia agrigentina. Una è sul servizio idrico, e l’altra è sul servizio di nettezza urbana. Nella risoluzione sul servizio idrico, dopo diversi “premesso che, preso atto che, ritenuto, considerato e visto che”, si impegna il Governo regionale, tramite l’assessorato ai Servizi di pubblica utilità, a costituire un ambito unico per l’acquisto dell’acqua all’ingrosso, modificando o rescindendo la convenzione con SiciliaAcque, affinchè le tariffe siano omogenee e non penalizzanti per i siciliani, e che non siano superiori alla media nazionale. E poi, a sollecitare l’Ati, l’Assemblea territoriale idrica di Agrigento, affinché avvii ogni azione utile alla tutela dei diritti dei Comuni e dei cittadini, vittime di reiterati disservizi a fronte di un costo dell’acqua elevatissimo. E poi a verificare se è giuridicamente legittimo l’affidamento diretto alla società di gestione Girgenti Acque dei finanziamenti pubblici per reti ed impianti. Ed eventualmente a valutare l’opportunità di sospendere l’erogazione di tali finanziamenti nelle more della conclusione del giudizio di rescissione del contratto annunciato dall’Ati di Agrigento. E poi ad intimare ai gestori il rispetto delle sentenze della Cassazione che in maniera univoca vietano il pagamento del canone di depurazione nelle zone in cui non è effettuato il servizio di depurazione. E poi a verificare se nel costo delle tariffe sostenute dai cittadini sia già compreso il costo degli investimenti sulla rete, ed inoltre se tali investimenti siano stati effettivamente finalizzati alla manutenzione ordinaria e straordinaria di reti e impianti. E poi a sollecitare Arpa ed Azienda sanitaria affinché attivino controlli a tappeto sulla qualità dell’acqua erogata da Girgenti Acque a tutela della salute pubblica. E poi a verificare i costi relativi ed avviare una indagine ispettiva sugli impianti di dissalazione in provincia di Agrigento o che servano la provincia. Alla stesso modo, la risoluzione sul servizio della nettezza urbana impone al Governo regionale, tramite l’assessorato regionale ai Servizi di pubblica utilità, a, tra l’altro, favorire il pagamento dei debiti da parte dei Comuni agli ex-Ato in liquidazione al fine di concludere la gestione liquidatoria. E poi a valutare l’opportunità di riunire e ridurre le competenze delle Srr al fine di garantire risparmio ed efficienza. E poi ad accertare quante pratiche per autorizzare la costruzione, la modifica o l’ampliamento di impianti, siano state presentate, e quante di tali pratiche siano ancora in attesa di un riscontro positivo o negativo. E quanti impianti già costruiti non siano ancora stati attivati e le relative motivazioni. E poi ad evitare ogni intralcio o dilazione nel rilascio delle autorizzazioni regionali per l’approvazione di progetti di impiantistica inerenti al trattamento e recupero dei rifiuti, con priorità agli impianti di compostaggio, in particolar modo anaerobici. E poi a spiegare le ragioni dell’esistenza di differenti tariffe per il conferimento in discarica dei rifiuti e a compiere i necessari atti per definire i costi standard delle fasi di gestione del servizio affinché risultino proporzionati ed omogenei su tutto il territorio. E poi ad attuare politiche per potenziare la differenziata e per sanzionare i Comuni che differenziano poco o nulla. E poi ad accelerare la presentazione del Piano regionale per i rifiuti puntando, in primis, sulla differenziata e sul riutilizzo dei materiali recuperati. In proposito interviene la presidente della Commissione Territorio e Ambiente, Giusi Savarino, che afferma: “Ringrazio i miei colleghi per il proficuo lavoro svolto insieme. Finalmente Girgenti Acque, gestore del servizio idrico nell’Agrigentino, deve rispondere alla Regione. I cittadini agrigentini, che per tanti anni hanno lamentato disservizi, oggi hanno nelle opportune sedi istituzionali chi li ascolta e li tutela. Inoltre è gravissimo che i cittadini siciliani abbiano pagato in questi anni una tassa sui rifiuti altissima perché calcolata su un costo nascosto e pare non autorizzato, che è quello del conferimento in discarica, che oscilla tra i 70 e 150 euro a tonnellata. E abbiamo scoperto che giacciono da anni nei cassetti della Regione richieste di autorizzazione di impianti di compostaggio che se fossero stati approvati avrebbero consentito oggi di abbandonare quasi completamente il sistema delle discariche a tutto vantaggio dell’ambiente e delle tasche dei cittadini. Abbiamo saputo che non trovano riscontro autorizzazioni all’ampliamento di discariche pubbliche, poi addirittura chiuse, a tutto vantaggio delle discariche gestite dai privati. Gravissimo è inoltre che vi siano ancora ex Ato operativi, quando avrebbero dovuto essere liquidati ben 8 anni fa, e alcuni pagano contestualmente ben tre commissari liquidatori con enorme moltiplicazione dei costi, poi pagati dai cittadini. Come Commissione abbiamo il compito di indirizzo e controllo verso il Governo, e abbiamo intenzione di esercitare il nostro ruolo in maniera incisiva. Che sia chiaro a tutti: è finito il tempo in cui nessuno ha responsabilità e a pagare siano sempre e solo i cittadini. Le due risoluzioni saranno inviate alla Procura della Repubblica ed alla Corte dei Conti”.