In occasione della riattivazione del Punto Nascita all’ospedale di Licata, il segretario provinciale Fesmed, Salvatore Bennici, e la segretaria aziendale Cimo di Agrigento, Rosetta Vaccaro, si sono rivolti, tramite una lettera, all’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, alla Commissione Sanità all’Assemblea Regionale, e ai vertici dell’Azienda sanitaria di Agrigento. Bennici e Vaccaro insistono, come già in precedenza, ad intervenire per garantire adeguati standard di sicurezza al Punto Nascita di Licata, e affermano: “Più volte abbiamo ribadito che l’eventuale riapertura del Punto Nascita a Licata dovesse essere adeguatamente supportata da organici idonei dei reparti di ginecologia e pediatria, al fine di garantire gli standard di sicurezza. Invece, attualmente, l’organico medico del Punto Nascita di Licata non rispetta gli standard di sicurezza imposti dai decreti assessoriali in materia e da altre normative e circolari di settore. Il numero insufficiente di Ostetriche, tra l’altro, non garantisce efficientemente il Triage Ostetrico 24 ore su 24. Ciò causerebbe un pericoloso sovraccarico di attività lavorativa del personale medico e infermieristico in servizio, fuori dalle normative europee e sotto la totale responsabilità della Direzione dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento. Si sollecita dunque l’immediato intervento dell’assessore, per le possibili conseguenze medico-legali e giuridiche, considerato che il personale in atto in servizio è numericamente uguale a quello presente all’atto della sua chiusura. Si diffida l’amministrazione ad aprire tale Punto Nascita di Licata senza l’adeguamento dell’organico attraverso il reclutamento del personale previsto per legge, e non attraverso le prestazioni aggiuntive da altre Unità Operative. Ciò creerebbe ulteriori disservizi presso gli altri Punti Nascita ponendo le basi ad un incremento esponenziale del rischio clinico”.
