Il caso cani avvelenati a Sciacca, la replica della sindaca, Francesca Valenti. L’intervento dell’Azienda sanitaria e gli annunci prossimi venturi.
A seguito di quanto accaduto a Sciacca, in contrada Muciare, dove decine di cani randagi sono stati avvelenati, la sindaca Francesca Valenti, denunciata dagli animalisti, e l’assessore, Paolo Mandracchia, replicano brandendo il consuntivo di quanto finora compiuto dal Comune di Sciacca per contenere e debellare il fenomeno del randagismo. E Valenti e Mandracchia affermano: “Sono circa 270 mila euro le risorse economiche che annualmente il Comune di Sciacca impegna per la cattura e la custodia in strutture idonee private di animali pericolosi. L’ultimo qualche giorno fa in contrada Foggia”. Dunque, solo i pericolosi, e poi quali sarebbero gli animali pericolosi, Sciacca non è mica una savana tra leoni e tigri. Poi Valenti e Mandracchia ipotizzano: “C’è anche l’ipotesi di realizzare un rifugio da gestire assieme alle associazioni animaliste”. Già, è una ipotesi ipotizzata, al momento soltanto tale, e sarebbe opportuno e politicamente corretto che tutti gli amministratori e i politici si spoglino dei panni degli annunciatori, alla Carlo Conti, e riferiscano al popolo elettore e contribuente solo risultati raggiunti, concreti, visibili. Purtroppo, nel frattempo, ancora annunci, e Valenti e Mandracchia, discutendone con la delegata per i rapporti istituzionali del Ministero della Salute e testimone di giustizia, Valeria Grasso, hanno ipotizzato la costruzione di un ricovero in una struttura comunale, sfruttando la disponibilità espressa da veterinari volontari, per affrontare in modo ancora più efficace il problema del randagismo. A tal proposito, l’Azienda sanitaria provinciale ha annunciato (toh, altro annuncio) che dalla prossima settimana saranno impiegati ben quattro veterinari per tre giorni alla settimana. Caspita! Solo e sempre il futuro, mai che sia presente, o meglio ancora passato. Invece, l’Azienda sanitaria dell’ingegnere Gervasio Venuti, che probabilmente sarà stato male consigliato, è stata molto solerte nel rispolverare un’ordinanza più o meno sconosciuta che taglia le mani dei volontari che prelevano i cani randagi per la cura e la custodia. L’ingegnere Venuti risponde che “ci siamo noi e i canili convenzionati con i Comuni”. L’ingegnere Venuti, ecco perché male consigliato, non è agrigentino e non è a conoscenza che quasi tutti i Comuni agrigentini non sono convenzionati con nessun canile, e che, non essendovi alcuna convenzione con i canili, gli uffici comunali sanità e randagismo trascorrono il tempo con le braccia conserte. E lei, dottor Venuti, come interviene? Impedendo ai volontari, persone sante e meritevoli, di rimediare alla carenze del pubblico. Ingegnere Venuti, il Movimento 5 Stelle, tramite il deputato regionale originario di Favara, Giovanni Di Caro, ha appena denunciato che la piscina riabilitativa dell’ospedale “San Giovanni di Dio” è chiusa, non è utilizzata, a danno di tanti bisognosi di terapie riabilitative. E che la stessa piscina riabilitativa, vuota, è addirittura usata come deposito di merce e di scatolame. Ecco, ingegnere Venuti, mi consenta di consigliarla anche io: si occupi anche e soprattutto di ciò, astenendosi dai provvedimenti abnormi frutto di poca informazione in materia.