La Cassazione ha reso definitiva, con sentenza in giudicato, la condanna a 1 anno e 4 mesi di reclusione, per il reato di calunnia, a carico dell’avvocato agrigentino, Giuseppe Arnone. L’imputazione si riferisce ad alcune accuse, rivelatesi poi infondate, a tre esponenti del Partito Democratico di Agrigento. Non potendo usufruire della sospensione condizionale della pena, Arnone, nell’ambito delle facoltà riconosciute dalla legge, ha chiesto al Tribunale di Sorveglianza di Palermo l’affidamento in prova ai servizi sociali. E nel frattempo ha proposto un ricorso in Cassazione. Adesso la Suprema Corte ha rigettato il ricorso, dichiarandolo non ammissibile. E il prossimo 23 gennaio è in programma l’udienza al Tribunale di Sorveglianza al fine di sancire quale opzione praticare, se l’affidamento in prova o la reclusione.