A seguito di indagini della Compagnia della Guardia di Finanza di Agrigento e dell’Ufficio delle Dogane e Monopoli di Porto Empedocle sono stati eseguiti in diverse regioni d’Italia 6 decreti di fermo emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento, a carico dei presunti componenti di un sodalizio criminale operante nel settore delle accise. Si tratta di un’appendice dell’inchiesta cosiddetta “Criminal Drinks”, che già a luglio e novembre 2016 ha provocato altre misure cautelari. Secondo quanto emerso dalle indagini, sono stati simulati trasporti di prodotti alcolici in un deposito fiscale fittizio italiano, al fine di consentire ad altri depositi fiscali esteri, mittenti dei prodotti alcolici, di creare cospicue sacche di evasione fiscale. In relazione a 60 milioni di litri di birra e superalcolici fittiziamente movimentati, nel caso di immissione in commercio in Italia, l’accisa evasa risulterebbe pari a circa 26 milioni di euro. E a tale cifra si aggiungono circa 6 milioni di Iva, oltre a tutte le Imposte Dirette che ne conseguono. Gravi i reati contestati: associazione per delinquere finalizzata al falso e alla frode fiscale con l’aggravante della transnazionalità.