Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, lo scorso 9 giugno, innanzi al Tribunale, è stata attesa la sentenza nell’ambito del processo in abbreviato cosiddetto “Disabili”. Invece, il giudice per le udienze preliminari, Stefano Zammuto, ritiratosi in Camera di Consiglio, non ha emesso alcuna sentenza ritenendo, invece, l’imputazione formulata dalla Procura a carico dell’imputata, l’avvocato Francesca Picone, mancante di uno degli elementi costitutivi del reato. Il Tribunale, quindi, ha restituito il fascicolo alla Procura per gli atti giuridicamente consequenziali. Nel frattempo, il ricorso presentato dalla stessa Picone contro l’ordinanza è stato dichiarato non ammissibile. Pertanto l’ordinanza del gup Zammuto del 9 giugno è confermata e si è stati in attesa delle iniziative di competenza e nella facoltà della Procura di Agrigento. Ebbene, adesso la Procura di Agrigento ha rielaborato e ha riscritto il capo d’imputazione. E la prima udienza del processo è in calendario il prossimo 22 gennaio innanzi al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Alfonso Malato. L’avvocato Giuseppe Arnone, che difende alcune vittime delle presunte estorsioni, commenta: “Adesso finalmente i fatti d’estorsione posti in essere sono ricostruiti nelle 3 pagine del capo d’imputazione come prevede il codice”.