I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo hanno arrestato 17 indagati di, a vario titolo, associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, rapina, illecita detenzione di armi e munizioni e fittizia intestazione di beni. L’inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia palermitana, è la prosecuzione di precedenti operazioni condotte nei confronti degli affiliati del mandamento mafioso di Porta Nuova nel corso degli ultimi 6 anni e ha sgominato, decapitandone i vertici, il clan di Borgo Vecchio. Grazie alle intercettazioni e alle rivelazioni di due collaboratori della Giustizia sono stati scoperti assetti e dinamiche della cosca. A capo vi sarebbe Elio Ganci, scarcerato nel novembre 2015 dopo aver scontato una condanna per mafia ed estorsioni. Ganci si sarebbe servito di Fabio Bonanno, Salvatore D’Amico, Luigi Miceli e Domenico Canfarotta, delegati a curare il sostentamento economico dei familiari dei detenuti, le attività estorsive ed il controllo della piazza di spaccio nel territorio di competenza mafiosa. Nel corso dell’inchiesta sono state sequestrate anche diverse attività commerciali riconducibili a Cosa Nostra, intestate a prestanome e utilizzate come strumento di riciclaggio.
