Giuseppe Scaduto è detenuto in carcere, dopo 6 mesi di libertà dall’arresto precedente. E’ stato arrestato perché ritenuto il capomafia di Bagheria, imposto al tempo di Riina e Provenzano. E Scaduto non sarebbe solo boss della città e del mandamento in provincia di Palermo ma anche componente della Cupola. Adesso è stato ancora una volta arrestato. I Carabinieri del Comando provinciale di Palermo, alle redini del colonnello Antonio Di Stasio, hanno eseguito 16 ordinanze di custodia cautelare in carcere firmate dalla Procura antimafia di Palermo. E tra i 16 vi è Scaduto, nel vortice delle indagini anche perché, secondo il suo codice d’onore, la figlia di lui non avrebbe dovuto innamorarsi e fidanzarsi con un Carabiniere. Lei, la figlia di Giuseppe Scaduto, ha conosciuto in un bar un giovane maresciallo dei Carabinieri. Poi l’innamoramento ha fruttato una relazione, scatenando la rabbia e la volontà di vendetta del padre, che, per l’affronto subito dalla figlia, avrebbe sentenziato la condanna a morte della donna. E Scaduto, già arrestato e in carcere, così si sarebbe rivolto a suo figlio: “Tua sorella si è fatta sbirra”. E le parole di Scaduto scritte a un parente, ancora in riferimento al fidanzamento della figlia, sarebbero state: “Questo regalo quando è il momento glielo farò. Tempo a tempo che tutto arriva”. La rabbia del presunto boss di Bagheria sarebbe stata incontenibile, anche perché lui ha sospettato di essere stato arrestato dai Carabinieri per colpa della figlia, e nel momento in cui sarebbe stato a lavoro per ricostituire la commissione provinciale di Cosa Nostra palermitana. E Pino Scaduto avrebbe meditato anche la morte del maresciallo dei Carabinieri. E il compito dell’uccisione avrebbe voluto affidarlo al figlio, ma suo figlio, confidandosi con un amico, avrebbe reagito così: “Io non lo faccio, il padre sei tu e lo fai tu… io non faccio niente… mi devo consumare io? Consumati tu, io ho 30 anni, non mi consumo”. L’inchiesta odierna, sostenuta dal procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, e dall’aggiunto, Salvatore De Luca, avrebbe scoperto e sgominato il nuovo gruppo dirigente del mandamento mafioso di Bagheria, impegnato soprattutto a imporre estorsioni a commercianti e imprenditori. Nessuno delle presunte vittime ha collaborato con la giustizia. Gli altri 15 arrestati, oltre Scaduto, sono: Pietro Liga, Antonino Virruso, Francesco Speciale, Giacinto Di Salvo, Salvatore Zizzo, Vito Guagliardo, Damiano D’Ugo, Vincenzo Urso, Andrea Lombardo, Michele Modica, Giovan Battista Rizzo, Giovanni Trapani, Francesco Lombardo, Andrea Carbone e Nicola Marsala.