HomeCronaca“Mafia dei pascoli nell’entroterra agrigentino”: indagini concluse

“Mafia dei pascoli nell’entroterra agrigentino”: indagini concluse

Presunta “mafia dei pascoli” a Santa Margherita Belice: la Procura di Palermo ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.

La Procura di Palermo ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico di cinque indagati nell’ambito di un’inchiesta antimafia culminata lo scorso 3 giugno nell’arresto a Santa Margherita Belice, ad opera della Squadra Mobile di Agrigento, dell’anziano boss Pietro Campo, 72 anni, già condannato per mafia e detenuto, poi il figlio, Giovanni Campo, 34 anni, Pietro Guzzardo, 46 anni, e Pasquale Ciaccio, 59 anni. E poi Domenico Bavetta, 43 anni, di Montevago. A vario titolo gli si contestano i reati di estorsione e illecita concorrenza con minaccia o violenza, aggravati dal metodo mafioso, e di aver agevolato l’associazione mafiosa “Cosa nostra”. Dalle indagini, a cui ha contribuito anche la Squadra Mobile di Palermo, è emerso un capillare controllo per la gestione illecita delle attività agro-pastorali, con relativo utilizzo dei fondi agricoli, sul territorio agrigentino compreso tra Santa Margherita Belice, Montevago e Sambuca di Sicilia, fino al confine con Contessa Entellina in provincia di Palermo. Per praticare tali condotte, gli indagati si sarebbero avvalsi della indiscussa forza intimidatoria derivante dall’essere riconosciuti quali esponenti di vertice del mandamento mafioso di Santa Margherita Belice. Tra l’altro gli indagati avrebbero costretto i proprietari e i gestori dei terreni agricoli a cedere la disponibilità di ampie aree di terreno da adibire al pascolo abusivo del bestiame, imponendo il pagamento di canoni irrisori che, in taluni casi, non sarebbero stati nemmeno corrisposti. E sarebbe stato vietato anche di esercitare attività agricole collaterali che alterassero il libero pascolo delle greggi, massimizzando quindi i profitti lattiero – caseari, e prevaricando su beni immobili altrui. Adesso gli indagati entro 20 giorni hanno facoltà di opporre atti e mezzi a difesa. Poi la Procura, a meno di altri provvedimenti, depositerà l’istanza di rinvio a giudizio.

Angelo Ruoppolo
Angelo Ruoppolohttps://www.teleacras.it
Giornalista professionista, di Agrigento. Nel febbraio 1999 l’esordio televisivo con Teleacras. Dal 24 aprile 2012 è direttore responsabile del Tg dell’emittente agrigentina. Numerose le finestre radio – televisive nazionali in cui Angelo Ruoppolo è stato ospite. Solo per citarne alcune: Trio Medusa su Radio DeeJay, La vita in diretta su Rai 1, Rai 3 per Blob Best, Rai 1 con Tutti pazzi per la tele, Barbareschi shock su La 7, Rai Radio 2 con Le colonne d’Ercole, con Radio DeeJay per Ciao Belli, su Rai 3 con Mi manda Rai 3, con Rai 2 in Coast to coast, con Rai 2 in Gli sbandati, ancora con Rai 2 in Viaggio nell'Italia del Giro, con Striscia la notizia su Canale 5, con Radio 105 nello Zoo di Radio 105 e Rebus su Rai 3. Più volte è stato presente e citato nelle home page dei siti di Repubblica e di Live Sicilia. Il sosia di Ruoppolo, Angelo Joppolo, alias Alessandro Pappacoda, è stato il protagonista della fortunata e gettonata rubrica “Camera Zhen”, in onda su Teleacras, e del film natalizio “Gratta e scappa”, con una “prima” affollatissima al Cine Astor di Agrigento. I suoi video su youtube contano, al 6 ottobre 2024, 30.317.320 visualizzazioni complessive. Gli sono stati assegnati diversi premi tra cui: "Sipario d'Oro", "Alessio Di Giovanni", "Mimosa d'Oro", "Pippo Montalbano". Indirizzo mail: angeloruoppolo@virgilio.it