Il Partito Democratico di Agrigento, ovvero il Circolo “Vittoria Giunti”, interviene a seguito delle dimissioni del direttore generale della Fondazione “Agrigento capitale italiana della cultura 2025”, Roberto Albergoni. E afferma: “Albergoni era senza dubbio il tecnico di maggiore esperienza nella realizzazione di eventi culturali, il più preparato nella compagine amministrativa dell’ente, infarcita di membri di stretta osservanza politica, quello che meglio di chiunque altro poteva garantire lo svolgimento puntuale del programma che ha vinto il titolo di capitale della cultura per Agrigento. E’ stato il principale architetto dei 44 eventi che danno corpo al raffinato progetto che, partendo dalle crisi epocali, i cambiamenti climatici e le migrazioni, mette Agrigento al centro del Mediterraneo. La sua assenza peserà moltissimo. Non sappiamo quanti dei nostri amministratori abbiano letto bene e, comunque, adeguatamente assimilato i contenuti del progetto presentato, ma sicuramente non hanno saputo cogliere sin qui l’alto livello di riflessione che poteva aprirsi alla città, riducendo quello che si presentava come un pregiatissimo evento culturale ad una sorta di festa strapaesana, una sagra del mandorlo in fiore lunga un anno. Questo, in effetti, è quello che ha prospettato sin dall’inizio una parte cospicua della classe di governo di questa città: gestire un po’ di milioni di euro per distribuire gratifiche a pioggia ad una serie di mestieranti, per allietare le moltitudini con spettacoli di varia natura e costruire crediti da esigere nelle prossime campagne elettorali. Purtroppo, la realizzazione degli eventi previsti, a distanza di tre mesi, è ancora in alto mare, tra confusione amministrativa, dimissioni, strafalcioni e rinvii, e la città sta offrendo uno spettacolo indecoroso agli occhi dell’opinione pubblica nazionale e internazionale. In tutto questo contesto, le dimissioni di Albergoni sono molto probabilmente un tentativo in extremis di salvare la propria rispettabilità, di fronte ad una esperienza oramai compromessa nell’immagine e negli esiti operativi. Così la città sta compromettendo una eccellente occasione di crescita culturale e di sviluppo economico.