Nell’ottobre del 2023, nell’ambito della maxi inchiesta intitolata “Hydra”, ruotante intorno ad un presunto intreccio affaristico in terra lombarda tra mafia, ‘ndrangheta e camorra, a fronte della proposta da parte della Procura di 153 misure cautelari, il Tribunale di Milano ne ha condivise e firmate solo 11. Ebbene adesso il terzo grado di giudizio in sede di Riesame, ovvero la Cassazione, ha rigettato tutti i ricorsi che si sono susseguiti, e ha disposto l’arresto di tre indagati tra cui vi è Gioacchino Amico, 39 anni, di Canicattì, presunto vertice della “struttura unitaria” lombarda per conto della camorra del clan dei Senese. Arrestati anche il palermitano Pietro Mannino, presunto esponente per Cosa Nostra, e il romano Vincenzo Senese, già detenuto per altri reati.