Il Tribunale di Palermo condanna due presunti favoreggiatori della latitanza di Matteo Messina Denaro: Massimo Gentile e Cosimo Leone. Assolto Leonardo Gulotta. I dettagli.
La Procura antimafia di Palermo ha proposto la condanna a 12 anni di reclusione ciascuno. Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Marco Gaeta, a conclusione del giudizio abbreviato, quindi concedendo il beneficio dello sconto di un terzo della pena, ha inflitto 10 anni a Massimo Gentile e 8 anni a Cosimo Leone, entrambi imputati di associazione mafiosa. E ha assolto Leonardo Gulotta, processato per concorso esterno alla mafia. I tre sono stati arrestati dai Carabinieri del Ros lo scorso 27 marzo. Massimo Gentile, 52 anni, originario di Erice, architetto, dal 2019 dipendente del Comune di Limbiate in provincia di Monza, avrebbe prestato la sua carta d’identità a Messina Denaro, almeno dal 2007 fino al 2017. E il boss, con i documenti di Gentile, ha acquistato nel 2007 una moto Bmw e nel 2014 una Fiat 500, entrambe intestate a Gentile. Nella concessionaria di Palermo dove nel novembre del 2014 fu ritirata l’automobile è stata trovata la fotocopia della carta d’identità di Massimo Gentile con la foto di Messina Denaro. Quando ritirò la Fiat 500, Messina Denaro pagò 1.000 euro in contanti e 9.000 euro con un assegno circolare emesso da una filiale dell’Unicredit a Palermo, in corso Calatafimi, dove il latitante si è recato. Nella richiesta dell’assegno di 9.000 euro vi è una firma a nome di Massimo Gentile, ma la scrittura è quella di Messina Denaro. Cosimo Leone, 56 anni, di Campobello di Mazara, tecnico radiologo all’ospedale “Ajello” di Mazara del Vallo, avrebbe favorito Messina Denaro quando nel 2020 si sottopose nello stesso ospedale alla prima tac che rivelò il tumore al colon. La Tac fu programmata per il 20 novembre, poi fu anticipata al 17, e poi fu effettuata il 10 novembre. Il giorno precedente, il 9, Messina Denaro fu ricoverato nel reparto di Chirurgia. Cosimo Leone cambiò il turno di lavoro, dal pomeriggio al mattino, per essere presente alla Tac di Messina Denaro. Il 13 novembre, tre giorni dopo la Tac, Messina Denaro fu operato. E il giorno dopo, il 14, l’Andrea Bonafede di 55 anni attivò un’altra utenza telefonica, che poi Cosimo Leone consegnò a Messina Denaro in corsia, in ospedale. Il 18 novembre Messina Denaro fu dimesso e rientrò a Campobello. A dicembre Cosimo Leone si adoperò per recapitargli il cd della Tac, per mostrarlo poi ai medici specialisti. A Leonardo Salvatore Gulotta, 31 anni, di Campobello di Mazara, operaio agricolo, è stato contestato di avere reso a disposizione di Messina Denaro una sua utenza telefonica. Ipotesi di reato non riscontrata.