Il Direttore sanitario dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, Raffaele Elia, interviene in replica a quanto denunciato dal capogruppo alla Camera di Italia Viva, Davide Faraone, a seguito di un sopralluogo nel Pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio” ad Agrigento. Elia afferma: “La presenza di un certo affollamento in corsia è dovuta al fatto che il Pronto soccorso è attualmente oggetto di lavori di adeguamento e manutenzione. E ciò restringe inevitabilmente gli spazi destinati all’assistenza. La sistemazione dell’intero Pronto soccorso avverrà nel giro di una decina di mesi al termine dei quali, come per Sciacca, si potrà contare su un complessivo e radicale risultato di ammodernamento e razionalizzazione degli ambienti. Le visite come quelle compiute dall’onorevole Faraone hanno l’indubbio merito di farci sentire, una volta di più, le attenzioni del mondo politico e delle istituzioni su un iter che stiamo seguendo con grande impegno, ma non devono certo correre il rischio di suscitare dubbi o, peggio, sfiducia nella collettività agrigentina. Intendiamo infatti migliorare radicalmente la struttura ed è inevitabile che, in questa fase, per via del cantiere, ci sia qualche disagio in più per l’utenza. Mi associo al plauso fatto dall’onorevole Faraone a tutti i sanitari impegnati in prima linea, soprattutto in questo momento contingente, per assicurare il massimo dell’assistenza ai cittadini. Per il resto: abbiamo nominato il nuovo primario, il dottor Gerlando Verruso. Per quanto riguarda la dotazione di personale, sia pure tra tante difficoltà nel reperire nuove risorse professionali, la situazione è migliorata con nuove assunzioni, immissioni in servizio e stabilizzazioni. Abbiamo inaugurato una nuova radiodiagnostica e una Tac di ultima generazione riservata all’utenza del pronto soccorso. E per incrementare la Medicina del territorio abbiamo reso operativa dal 31 dicembre la Casa della comunità di Agrigento. E ne presenteremo a breve tutte le potenzialità nel corso di un’inaugurazione aperta a tutta la collettività”.