Il sindaco di Agrigento e l’ assessore all’ambiente replicano alla richiesta della Cgil di commissariale il servizio di nettezza urbana. “Falsità ed errori di interpretazione”.Il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, e l’ assessore comunale all’ambiente, Mimmo Fontana, sono basiti. Hanno appreso della richiesta alla Regione da parte della Cgil di commissarimento del servizio di nettezza urbana ad Agrigento, e dichiarano di essere basiti. Il segretario regionale della Cgil Funzione pubblica, Claudio Di Marco, e il segretario provinciale di Agrigento, Alfonso Buscemi, invocano il commissario perché ad Agrigento le regole non sono rispettate, e la revisione dell’ appalto salvaguardando i livelli occupazionali sarebbe stata possibile aggrappandosi all’appiglio della raccolta differenziata, “ma il Comune – ecco l’accusa della Cgil – ha sempre risposto no”. Ed ecco perché Firetto e Fontana adesso sono basiti e spigano il perché : “Basiti perché l’ intervento della Cgil contiene plateali falsità, clamorosi errori di interpretazione delle norme, e si chiede il commissariamento della prima amministrazione della storia della città di Agrigento impegnata a provare a tutelare gli interessi dei cittadini piuttosto che quelli delle imprese che svolgono i servizi di pubblica utilità. La Cgil, come gli altri sindacati, ha incontrato più volte l’ amministrazione per affrontare la questione. Le proposte della Cgil non sono state ritenute praticabili per ragioni di inopportunità e di illegittimità. In particolare, la proposta attinente alla raccolta differenziata è improponibile, perché non vi è alcun imprevisto che possa giustificare una variante del bando. Come è stato spiegato più volte alla Cgil, se ciò fosse sarebbe compiuta una palese illegalità. E poi, in riferimento alla richiesta di commissariamento, i sindacati così come ogni cittadino hanno l’obbligo civile di rivolgersi alla magistratura quando ritengono che siano stati compiuti atti contrari alla legge. Ecco perché, prima ancora che all’assessore regionale Vania Contrafatto, la Cgil avrebbe dovuto rivolgersi alla magistratura amministrativa. E non risulta che la Cgil abbia chiesto l’ intervento della magistratura, così come non ha mai richiesto un intervento della Regione per il mancato rispetto delle percentuali minime di raccolta differenziata ad Agrigento. Stranamente invece accade adesso, quando vi è una nuova amministrazione da soli tre mesi e che non ha alcuna responsabilità nelle scelte del commissario che ha indetto la gara della nettezza urbana. Noi lavoriamo alacremente per diffondere la raccolta differenziata domiciliare in tutta la città. Le imprese che hanno vinto la gara della nettezza urbana ad Agrigento hanno offerto un ribasso d’asta enorme, il 35%, ed è per tale motivo che oggi sono in difficoltà nel mantenere i precedenti livelli occupazionali. L’amministrazione ha già più volte contestato tale circostanza, e la Cgil dovrebbe agire allo stesso modo, allineandosi agli altri sindacati, piuttosto che sostenere proposte prive di sbocchi reali, oltre che di logica”.