La maggioranza di centrodestra ha approvato in Assemblea un emendamento che annulla il voto di secondo livello per le Provinciali il prossimo 15 dicembre. Dettagli e interventi.
Le elezioni Provinciali di secondo livello in calendario il 15 dicembre prossimo sono state annullate. La maggioranza di centrodestra ha preparato e approvato un apposito emendamento, firmato dai capigruppo e inserito nella legge di riforma urbanistica: 28 voti a favore, e 22 no. Quando i deputati in Assemblea Regionale hanno votato, i parlamentari dell’opposizione, contrari all’annullamento e al rinvio, hanno esposto a Sala d’Ercole dei cartelli con su scritto “Vergogna”. Per eleggere il presidente e i consiglieri provinciali si attenderà la prossima primavera, ad aprile, in una domenica compresa tra il 6 e il 27 aprile. Nel frattempo sarà, o dovrebbe essere, approvato il disegno di legge che ripristina l’elezione diretta per le Province, ovvero si recano alle urne tutti i cittadini aventi diritto e non solo consiglieri comunali e sindaci, come sarebbe stato il prossimo 15 dicembre. Il relativo testo è stato già approvato dalla commissione Affari istituzionali, presieduta da Ignazio Abbate. E da oggi è all’esame della commissione Bilancio. Il capogruppo del Partito Democratico, l’agrigentino Michele Catanzaro, grida allo scandalo e denuncia: “E’un’ennesima presa in giro per i cittadini e le istituzioni. Le elezioni nelle ex Province sono diventate ormai la tela di Penelope del centrodestra: di giorno le indicono, di notte le rinviano”. E il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Antonio De Luca, rincara la dose: “Ennesima proroga dei commissari delle ex Province, ennesima farsa che va in scena all’Assemblea Regionale. Ancora una volta l’egoismo del centrodestra è più forte degli interessi dei siciliani e della decenza. Le spaccature all’interno della maggioranza hanno di nuovo la meglio su tutto e condizionano qualsiasi scelta di questo inconcludente governo”. Il deputato ex Iena appena fuoriuscito da “Sud chiama Nord” di Cateno De Luca, Ismaele La Vardera, rivanga la narrazione secondo cui l’elezione indiretta è stata affossata perché i deputati della maggioranza temerebbero che i sindaci al voto potrebbero anche non obbedire agli ordini di scuderia. E La Vardera così è intervenuto al dibattito prima del voto: “E’ evidente che questo Governo non è in grado di gestire i propri sindaci. Non riesce a dare indicazioni. Temete forse che le direttive date non siano rispettate?”. E lo stesso Ignazio Abbate ha subito replicato in aula: “Devono essere i cittadini a decidere i propri rappresentanti nelle Province. E lo dice chi i numeri in provincia di Ragusa li può dimostrare. Penso che sia importante dare la chance di votare ai cittadini. Anche perchè questo è un punto importante del programma di governo del presidente Schifani”.