L’Ance Sicilia denuncia un ricorso eccessivo e sproporzionato alle procedure negoziate per l’aggiudicazione degli appalti. Invocato l’intervento dell’assessore Aricò.
L’Ance Sicilia, ovvero i costruttori edili siciliani, lanciano un allarme concorrenza e trasparenza nelle gare d’appalto in Sicilia. E’ ormai prassi che, per le opere di importo compreso fra 1.000.000 e 5.500.000 euro, le stazioni appaltanti preferiscano ricorrere alla “procedura negoziata”, prevista dal nuovo Codice dei contratti pubblici, a cui sono invitate a partecipare un numero ristretto di imprese scelte attingendo da un apposito elenco, sfuggendo così alla libera partecipazione del mercato e ad ogni possibilità di controllo preventivo dei criteri utilizzati per la selezione delle imprese. L’Ance Sicilia, analizzando i dati reperibili sul web, evidenzia che nel primo semestre del 2024 quasi il 77% di lavori di importo compreso fra 1 e 5 milioni e mezzo di euro è stato aggiudicato con “procedura negoziata”, quindi senza una “procedura aperta” alla partecipazione di tutte le imprese interessate. L’associazione dei costruttori, presieduta da Santo Cutrone, ha dunque inviato una lettera all’assessore regionale ai Lavori pubblici, Alessandro Aricò, invocando un incontro urgente. Aricò è stato pregato di intervenire sulle stazioni appaltanti raccomandando, nel rispetto del principio della “massima trasparenza”, il ricorso alla “procedura aperta” con pubblicazione del bando di indizione di gara pubblica, a tutela degli amministratori pubblici e degli operatori economici. L’assessore Aricò ha condiviso e ha assicurato che un incontro con Ance Sicilia sarà convocato nei prossimi giorni. Più nel dettaglio, nei primi sei mesi del 2024 sono state aggiudicate solo 36 opere con “procedura aperta” per 81,7 milioni di euro, pari al 23,23% dei casi. E sono state aggiudicate 119 opere con “procedura negoziata” per 260 milioni di euro, pari al 76,77%. Peraltro, delle aggiudicazioni con “procedura negoziata” si ha notizia solo dopo l’aggiudicazione o, addirittura, solo successivamente, in occasione del pagamento di stati di avanzamento dei lavori.