Ad Agrigento in Prefettura tracciato lo ‘stato dell’arte’ della lotta contro la crisi idrica. Domani pomeriggio altra manifestazione per l’acqua in piazza Pirandello.
Ad Agrigento in Prefettura il prefetto Filippo Romano ha incontrato i sindaci di Agrigento e Canicattì, Miccichè e Corbo, vertici e componenti dell’Aica, dell’Ati, di Siciliacque, e della ‘cabina di regia’ regionale e provinciale contro l’emergenza idrica. Sono preoccupati, perché l’invaso Fanaco, da 320 litri al secondo, adesso fornisce 21 litri al secondo, con una riduzione del 94% a danno della provincia agrigentina. E poi sono preoccupati perché, nello stesso periodo dello scorso anno, Siciliacque ha fornito 614 litri al secondo, e adesso eroga 384 litri al secondo. Dunque hanno ribadito che la soluzione a breve termine sono nuovi pozzi e la potabilizzazione di fonti d’acqua già presenti nel territorio ma che non sono potabili per l’utilizzo umano. E ciò in attesa dei dissalatori. L’Aica ha informato di avere già adocchiato alcuni nuovi pozzi e che è alla ricerca di altre sorgenti. Poi caffè e saluti. Nel frattempo il Codacons, capitanato in provincia di Agrigento da Giuseppe Di Rosa, in tenda da martedì scorso innanzi al Municipio di Agrigento, ha organizzato un’altra manifestazione per l’acqua domani sabato 7 settembre alle ore 18:30 ancora ai piedi del Comune in piazza Pirandello. E ha aderito Legambiente. Il coordinatore del Circolo Rabat, Daniele Gucciardo, afferma: “Aderiamo convintamente a questa e ad ogni altra forma di sollecitazione sulla questione idrica, nei confronti delle Istituzioni che rivestono un ruolo importante nella gestione della grave crisi che colpisce, ormai indistintamente, le famiglie e le imprese agrigentine. Contrasteremo, con ogni mezzo a nostra disposizione, ogni forma propagandistica tesa essenzialmente alla conservazione di varie ‘posizioni di potere’, tramite l’attribuzione di responsabilità ad altri, senza aver prima riconosciuto ed esaminato le proprie. Proprio i sindaci, tutti i sindaci, non possono in alcun modo dimenticare di essere parte, piccola o grande, dell’assemblea di ATI, soci di AICA, cioè di essere coloro che determinano l’indirizzo politico e la governance dell’intero servizio idrico integrato in provincia”.