In occasione del Ferragosto, anche la Democrazia Cristiana ha partecipato all’ormai rituale sit – in innanzi al carcere “Ucciardone” a Palermo. Il segretario nazionale, Totò Cuffaro, afferma: “Ribadiamo che il carcere non è storia di corpi ma storia di anime. Il destino delle persone che hanno sbagliato e sono affidate allo Stato non può essere quello di essere abbandonati dentro alte mura ricoperte da filo spinato. Questi uomini e queste donne, anche se hanno commesso errori, hanno le loro storie, le loro vite, le loro famiglie e, soprattutto, una loro dignità che va rispettata e preservata. Il loro destino scruta le nostre coscienze prima ancora che il nostro dovere, e il loro diritto di ‘vivere’, in un contesto propenso alla rieducazione e alla risocializzazione e non al suicidio, deve essere per tutti noi motivo di impegno e, se serve, di denuncia politica e sociale. Dobbiamo dare loro una speranza perché trovino la forza di riorganizzare la loro speranza e andare incontro alla vita piuttosto che cercare la morte”.