Consegnato al prefetto di Agrigento un documento del Comitato “Vogliamo l’acqua”. I dettagli sulle istanze contenute nel ‘papello’.
I “cahiers des doléances”, ovvero in italiano “quaderni delle lamentele o di doglianza”, erano nella Francia a cavallo della rivoluzione dei documenti tramite cui le assemblee incaricate di eleggere i deputati agli Stati generali, ossia il parlamento dell’epoca, annotavano critiche e lamentele della popolazione, ordunque le richieste più frequenti. Ebbene la popolazione agrigentina, che venerdì scorso 2 agosto ha marciato per l’acqua da piazza Cavour lungo il Viale della Vittoria fino alla Prefettura, ha consegnato un “cahier des doléances” al prefetto Filippo Romano, affinchè lui lo consegnasse a coloro di competenza. La consegna sarebbe avvenuta già venerdì se il prefetto non si fosse indispettito e irrigidito a fronte di alcuni comportamenti da parte di alcuni durante il corteo che ‘avrebbero soffiato tanto vento da spegnere le candele nella Chiesa’, usando toni ritenuti sopra le righe dal rappresentante del governo nazionale in provincia. E così il prefetto, quando al suo cospetto si sono presentati i manifestanti con il “cahier des doléances”, lui, Filippo Romano, ha risposto come Massimo Ranieri: “E adesso andate via, voglio restare solo”. Loro se ne sono andati nella prospettiva che si raffreddassero le tensioni e così è stato. I delegati del popolo hanno incontrato il prefetto e gli hanno consegnato il “quaderno” con sei “doléances”. La prima: sia preservata con ogni mezzo la gestione pubblica del servizio idrico. La seconda: una maggiore equità nelle turnazioni idriche che differiscono tra i quartieri. La terza: un golpe militare alla Regione, ovvero che la ‘cabina di regia’ per l’emergenza idrica sia affidata al genio militare. La quarta: il trasporto dell’acqua con le autobotti non sia pregiudicato da favoritismi e con priorità di intervento riservate alle fasce sociali più deboli. La quinta: gli amministratori locali si adoperino per il rispetto delle norme previste per l’ambito idrico unico. E siano installati i contatori per tutte le utenze idriche. La sesta: siano riscontrate eventuali anomalie nella gestione delle risorse idriche da parte di Siciliacque”. Punto. Poi caffè a Porta di Ponte e strette di mano.