Il dirigente Codacons agrigentino, Giuseppe Di Rosa, a fronte della crisi idrica, invita l’assessore regionale ai Servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro, a intervenire e, se è il caso, commissariare i Comuni agrigentini che dispongono di acqua frutto delle proprie sorgenti nel territorio comunale, e che le utilizzano esclusivamente per il proprio Comune anziché immettere l’acqua anche in rete. Di Rosa afferma: “Perché città come Palermo e Catania, che subiscono gli stessi eventi climatici avversi, hanno acqua disponibile 24 ore su 24? La risposta è semplice: hanno sorgenti proprie provenienti dalle vicine montagne, e l’acqua viene distribuita attraverso i paesi limitrofi. Invece, i paesi della provincia di Agrigento come Burgio, Alessandria della Rocca, Santo Stefano di Quisquina, Palma di Montechiaro e tanti altri, che dispongono di sorgenti proprie, trattengono illegalmente l’acqua per il loro uso esclusivo, ignorando l’obbligo di legge di immetterla in rete. Si valutino a fronte di ciò anche le responsabilità di Aica”.