Dal depuratore di Castelvetrano 8 milioni di metri cubi d’acqua per irrigare le campagne trapanesi e agrigentine. L’intervento di Di Mauro. La nave militare “Ticino” in soccorso.
Otto milioni di metri cubi d’acqua all’anno per le campagne delle province di Agrigento e di Trapani. La fontana sarà il depuratore di Castelvetrano, che depura le acque reflue. Così è scritto in un decreto appena firmato dall’assessore regionale ai Servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro. Nel testo vi sono anche le prescrizioni di carattere sanitario e i controlli periodici sulla qualità dell’acqua depurata da riutilizzare per l’irrigazione. E l’assessore agrigentino spiega: “Otto milioni di metri cubi d’acqua sono un quantitativo importante in un momento di grave difficoltà per gli agricoltori siciliani a causa degli effetti della siccità. E’ un modello che si può riproporre anche in altre zone della Sicilia, soprattutto in quelle dove i campi sono più in sofferenza e dove vi sono impianti che si prestano, come a Ribera, Sciacca e Bivona nell’Agrigentino. Stiamo mettendo in campo tutti gli strumenti possibili tra quelli individuati dalla cabina di regia istituita dal presidente Schifani per reperire ogni risorsa disponibile, prestando estrema attenzione per garantire la qualità dell’acqua, in modo da tutelare i produttori agricoli, ma anche i consumatori finali” – conclude. Tecnicamente l’acqua proveniente dal depuratore di Castelvetrano sarà immessa nell’adduttore diramazione ovest del sistema Garcia-Arancio, che alimenta sia gli usi irrigui del Consorzio di bonifica 3 di Agrigento che quelli del Consorzio 1 di Trapani. E interessa i territori dei Comuni di Sambuca di Sicilia, Sciacca, Menfi, Santa Margherita Belice, Partanna e Castelvetrano. Sono previste analisi periodiche da parte del Comune di Castelvetrano, dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani e dell’Arpa protezione ambiente per accertare il rispetto dei parametri chimici di legge, con la sospensione immediata in caso di superamento dei valori limite. Il decreto stabilisce anche il tipo di utilizzo dell’acqua depurata nelle campagne, con il metodo dell’irrigazione a goccia. Nel frattempo la nave cisterna “Ticino” della Marina militare è ormeggiata ad Augusta ed è pronta a salpare verso le coste agrigentine e gelesi. E’ capace di trasportare fino a 1 milione e 200 mila litri d’acqua, ovvero 1.200 metri cubi. Il porto di Licata è stato ritenuto ad oggi il più idoneo a seguito delle verifiche effettuate dall’Aica, l’Azienda idrica dei Comuni agrigentini. Altre valutazioni di ancoraggio sono state disposte nei porti della costa agrigentina e nissena. Il capo della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, ha inoltre sollecitato un report urgente e dettagliato sullo stato di avanzamento degli interventi inseriti nel Piano in base al quale il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale per la siccità in Sicilia stanziando i primi 20 milioni di euro, di cui 6 per la provincia di Agrigento.