La Procura di Caltanissetta, nell’ambito dell’inchiesta sulla strage di Via D’Amelio, ha iscritto nel registro degli indagati l’ex pubblico ministero del pool antimafia di Palermo, Gioacchino Natoli. Gli ha notificato un invito a comparire per essere interrogato. A suo carico si ipotizzano i reati di favoreggiamento alla mafia e calunnia. Tali ipotesi di reato ruotano intorno all’inchiesta “Mafia e appalti”, svolta a Palermo agli inizi degli anni ’90, e che alcuni ritengono essere stata il movente della strage. Gioacchino Natoli avrebbe insabbiato tale indagine per favorire mafiosi, imprenditori e politici. E ciò in concorso con l’ex procuratore di Palermo, Pietro Giammanco, nel frattempo deceduto, e definito dai pubblici ministeri quale “istigatore”. Natoli replica: “Sono stato e sono un uomo delle istituzioni e ho piena fiducia nella giustizia. Darò senz’altro il mio contributo nell’accertamento della verità”.