Il presidente della Regione, Schifani, a spada tratta sui rifiuti dopo il caso Lentini, per un tagliando alla giunta entro luglio, e sulla crisi idrica: “Ingiustificabile il degrado dei dissalatori”.
Il recente stop, poi risolto in extremis, alla discarica di Lentini, che ha provocato una raffica di gravi difficoltà estese a catena in circa 200 Comuni siciliani, è stato un “fulmine a ciel sereno”. O almeno così è stato per il presidente della Regione, Renato Schifani, che conferma: “Quello che è successo con la discarica e l’impianto del trattamento meccanico biologico di Lentini è davvero increscioso. E mi è piovuto sul tavolo senza che nessuno mi avesse mai preventivamente informato, una vicenda che mi ha amareggiato per la totale assenza di coesione nell’azione di governo”. E Schifani non usa mezzi termini, coglie l’occasione per inchiodare i responsabili alle proprie responsabilità, e prospetta entro luglio un tagliando alla giunta regionale. E aggiunge: “L’assessorato all’Ambiente e quello ai Rifiuti hanno agito senza coordinarsi costruttivamente fra loro e soprattutto senza avvisarmi delle conseguenze che potevano nascere dalle loro azioni. Ho dovuto impegnare tutto il mio staff, e per questo ringrazio, uno per tutti, il capo di gabinetto Totò Sammartano, per risolvere il problema. Ma questa situazione mi fa pensare che serve un cambio di passo e lo chiederò a tutti gli assessori. Tra loro serve maggiore coesione e coordinamento con la presidenza, soprattutto quando dalle loro azioni possono dipendere tensioni sociali. Chi non si atterrà a questo metodo si metterà fuori dalla giunta da solo. Non posso essere il destinatario delle disfunzioni altrui”. E a fronte dello sfogo di Schifani è intervenuto il leader del Movimento per le Autonomie ed ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che ha sollevato lo scudo sul suo assessore ai Rifiuti e ha replicato: “Mi meraviglia la critica che il Presidente della Regione rivolgerebbe all’assessore Roberto Di Mauro. In verità fino ad oggi gli ho sentito rivolgere nei confronti dell’assessore all’Energia solamente apprezzamenti per ‘il buon senso, la fattività, la saggezza, l’impegno instancabile’. Sono certo che è questo il suo sentimento… (3 puntini e chiudi virgolette)”. Poi il presidente punta il dito anche contro la burocrazia, e altrettanto prospetta: “Al di là delle valutazioni politiche, a febbraio, quando scadranno i contratti, non intendo rinnovare molti dei vertici della burocrazia dando spazio a nuove e volenterose generazioni di dirigenti”. Poi Schifani, ancora nell’ambito ‘rifiuti’, rilancia il progetto dei due termovalorizzatori, ritenuti la soluzione per affrontare e superare definitivamente l’emergenza. E spiega: “Abbiamo già individuato le due aree a Palermo e Catania in cui saranno realizzati i termovalorizzatori. A luglio, grazie ai poteri di commissario, approverò il nuovo piano rifiuti. Entro fine anno avremo i progetti di massima e i bandi per la gara d’appalto integrata. Lavorerò perché siano realizzati entro fine legislatura”. Poi, in conclusione, Renato Schifani interviene sullo stato comatoso delle risorse idriche in Sicilia, e denuncia: “Non posso non segnalare che ho trovato una Regione dove da più di 20 anni nessuno si è occupato della manutenzione delle dighe e del loro completamento. Senza considerare le reti idriche fatiscenti e indecorose che, di fronte a una siccità come quella che stiamo vivendo, hanno amplificato il problema. Posso assicurare che stiamo facendo di tutto per aiutare il comparto agricolo e quello zootecnico. E per evitare che il turismo sia penalizzato da appelli a cancellare le vacanze in Sicilia provenienti da altre parti del mondo. In più abbiamo ottenuto i fondi per attivare 100 nuovi pozzi. Avremo una nave della marina militare che ci darà scorte, quando necessario. E saremo pronti con le autobotti. Inoltre abbiamo stanziato 90 milioni per riattivare i tre dissalatori di Gela, Porto Empedocle e Trapani abbandonati da 14 anni in modo ingiustificabile. Se avessero ancora funzionato, oggi la situazione sarebbe diversa”.