Entro 40 giorni, se i lavori già finanziati iniziano subito, 116 litri di acqua al secondo in più per Agrigento: ecco quanto di concreto emerso dalla ‘cabina di regia’ a Palermo.
A fronte dell’aggravarsi della crisi idrica ad Agrigento e provincia è stata convocata una riunione urgente della ‘cabina di regia’ per l’emergenza a Palermo a Palazzo d’Orleans. Ed è stata istituita una ‘cabina di regia’ locale, ovvero un ‘tavolo’ permanente riservato alle impellenze agrigentine. Poi tutto come prima, ossia: sfruttamento a breve termine di alcuni pozzi capaci di apportare entro 40 giorni 116 litri in più di acqua al secondo, di cui già i primi 60 entro 20 giorni, a decorrere dal giorno in cui inizieranno i lavori. E poi, a medio se non lungo termine la riattivazione del dissalatore di Porto Empedocle per il quale dovrebbe essere stanziato il primo milione di euro nelle variazioni di bilancio attualmente all’esame dell’Assemblea Regionale. Nel frattempo si tenta di trattenere con affanno i turisti ad Agrigento o prossimi a visitare Agrigento o che, dopo avere prenotato, meditano la cancellazione a causa dei rubinetti delle strutture ricettive a secco. Anche il Tg 5 Mediaset ieri sera ha rilevato tutto ciò, stropicciando in ambito nazionale il ‘biglietto da visita’ della città tra pochi mesi Capitale italiana della Cultura. Il presidente della Regione, Renato Schifani, conferma e argomenta: “Ho voluto costituire immediatamente un tavolo di emergenza sulla crisi idrica di Agrigento per fornire risposte celeri alla città, soprattutto in vista della stagione turistica appena iniziata. L’obiettivo è scongiurare il peggioramento della situazione ed evitare anche gli effetti negativi di allarmismi che possono essere amplificati creando gravissimi danni all’economia e all’immagine della città dei Templi e dell’intera Sicilia. Il mio governo seguirà quotidianamente il lavoro di questo tavolo, fornendo supporto e tutto quello che sarà necessario, ma ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e lavorare alacremente già da subito per risolvere il problema nell’immediato e, poi, per soluzioni strutturali di medio e lungo termine” – conclude Schifani. La copertura finanziaria degli interventi tampone da iniziare subito è garantita dai 6 milioni di euro destinati ad Agrigento tra i 20 stanziati dal governo nazionale all’atto del riconoscimento della crisi idrica in Sicilia quale emergenza nazionale. E al ‘tavolo’ permanente sono prospettabili anche ulteriori esigenze di soldi per sostenere ulteriori interventi. E la Regione – è stato assicurato durante la conversazione a Palazzo d’Orleans – provvederà tempestivamente. Inoltre, il capo della Protezione civile, Salvatore Cocina, ha promesso il finanziamento per l’acquisto di due autobotti e di altri mezzi più adeguati (leggi motoape) per raggiungere viuzze e vicoli del centro storico arabo a ridosso della cattedrale normanna che si erge sulla città fondata dai greci. E l’assessore regionale ai Servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro, getta acqua sul fuoco e spiega: “I lavori tampone, come per i nuovi pozzi, possono partire immediatamente per dare sollievo ad Agrigento e alla sua fascia costiera. Grazie all’ordinanza della Protezione civile con la quale sono stati stanziati 6 milioni di euro, l’Aica, che è l’ente attuatore, potrà procedere da subito. Nel giro di 40 giorni avremo circa 116 litri di acqua al secondo in più, e i primi 60 litri potranno arrivare già nel giro di 20 giorni con due interventi di immediata esecuzione su un nuovo pozzo e su due già esistenti”. La seduta della ‘cabina di regia’ si è conclusa in campagna: il Consorzio di bonifica della Sicilia occidentale è a lavoro con le organizzazioni agricole per concordare la ripartizione delle risorse idriche disponibili. E il settore zootecnico sarà innaffiato dalle autobotti.