Il Partito Democratico di Agrigento, tramite il segretario cittadino, Nino Cuffaro, interviene nel merito della perdurante, e destinata ad aggravarsi, crisi idrica. E afferma: “Se l’acqua è poca, i buchi abbondano. Le reti colabrodo disperdono nella città di Agrigento oltre il 50% dell’acqua immessa. E’ uno spreco enorme che non possiamo più tollerare. Le riparazioni tardano, e l’acqua si perde. La nuova rete idrica cittadina, promessa dal 2007 (anno della privatizzazione del servizio idrico) da deputati, sindaci e ben cinque presidenti di regione, da ultimo è andata in fumo per la perdita del finanziamento di 44 milioni dovuta al mancato rispetto dei termini di utilizzo. Quindi, non è immediatamente riconducibile ad una calamità naturale la carenza d’acqua, ma in primis ad una insufficiente capacità gestionale della destra che amministra la città di Agrigento. L’evento Capitale italiana della cultura del 2025 rischia di mostrare al mondo una città con un livello di servizi da terzo mondo. Gli agrigentini devono abbandonare la loro atavica indolenza e farsi carico del proprio futuro: scendiamo in piazza a protestare. Noi faremo la nostra parte”.