I turni di distribuzione dell’acqua sono sempre più insostenibili e allarmanti. Siciliacque ha già disposto, a gennaio e a marzo, due piani di razionamento. Anche l’Aica, l’Associazione idrica dei Comuni agrigentini, si è adeguata. Gli invasi sono quasi vuoti. Il tasso di piovosità invernale è stato scarso come mai. A fronte di ciò la coordinatrice cittadina di Agrigento di Italia Viva, Roberta Lala, ritiene che non sia più opportuno che si giochi a “rimpiattino” tra responsabilità varie, tra Siciliacque, Aica e Comune. E ritiene invece doveroso che si intervenga a rimedio della percentuale abnorme di dispersione idrica, del 50%, registrata nel 2023 nella città di Agrigento e nella provincia. Praticamente la metà dell’acqua distribuita non giunge a destinazione. Se così non fosse, anche tramite la ricostruzione della rete idrica, sarebbe raddoppiata la fornitura idrica. E quindi Roberta Lala afferma: “Chiediamo una risposta certa e rapida sul finanziamento della rete idrica cittadina, ovvero 40 milioni di euro per il rifacimento dell’attuale e vetusta rete colabrodo. A che punto è? L’Ati e il raggruppamento di imprese che si sono aggiudicati l’appalto quando iniziano i lavori? Non possiamo sempre vivere con siccità, mancato approvvigionamento idrico, razionalizzazioni e mancata turnazione, siamo allo sfinimento. Italia Viva sarà vigile. Se la situazione dovesse perdurare metteremo in campo azioni politiche e di piazza per avere chiarezza”.