Inflitte cinque severe condanne in abbreviato nell’ambito dell’inchiesta antidroga ruotante su Licata intitolata “Hybris”. I dettagli.
Il 21 febbraio del 2023, dopo oltre un anno e mezzo di indagini, la Squadra Mobile di Agrigento scatenò l’operazione intitolata “Hybris”, tra Licata, Canicattì Gela e Catania. In carcere 25 indagati: 14 di Licata, 1 di Canicattì, 6 di Gela, 2 di Catania e 2 campani. A una donna di Licata è stato imposto l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria: “Buongiorno, sono io, e sono qui, arrivederci a domani”. L’epicentro della scossa tellurica giudiziaria è stato il quartiere a Licata indicato come il “Bronx”. I rifornimenti della materia prima, gli stupefacenti, anche nelle province di Caltanissetta e Catania. Nel “Bronx” i “droghieri” hanno installato numerosi impianti di video sorveglianza, hanno predisposto vedette per controllare gli accessi alla base operativa dell’associazione, e hanno utilizzato i social network e la messaggistica istantanea per comunicare tra di loro. E ciò ha reso la missione dei poliziotti non impossibile ma difficilmente possibile e poi conclusa con successo. Nelle more dell’inchiesta sono state sequestrate ingenti quantità di cocaina. Una quarantina i denunciati. Lo scorso 11 ottobre la Procura di Palermo ha depositato istanza di rinvio a giudizio a carico di 28 imputati. E 5 imputati hanno scelto di essere giudicati in abbreviato. Si tratta di Michele Cavaleri, Concetta Marino, Angelo Sorriso, Lillo Serravalle, e Ferdinando Serravalle. Gli si contesta il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Ebbene adesso il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Stefania Brambille, praticando lo sconto della pena di un terzo concesso dal rito alternativo, ha inflitto 20 anni di reclusione al presunto pastore del gregge di “droghieri”, Michele Cavaleri, 46 anni. Poi 15 anni e 8 mesi a Concetta Marino, 48 anni, poi 8 anni e 2 mesi ad Angelo Sorriso, 26 anni, poi 11 anni e 6 mesi a Lillo Serravalle, 51 anni, e 9 anni a Ferdinando Serravalle, 27 anni. A conclusione della requisitoria i pubblici ministeri Francesca Dessì e Pierangelo Padova hanno invocato 20 anni di carcere per Michele Cavaleri, 12 anni e 8 mesi per Concetta Marino, 9 anni e 4 mesi per Angelo Sorriso, 12 anni per Lillo Serravalle, 10 anni per Ferdinando Serravalle. Dunque le condanne sentenziate dal giudice sono state più severe di quanto preteso dalla Procura. Nel collegio difensivo hanno lavorato gli avvocati Giovanni Castronovo, Giuseppe Vinciguerra, Debora Speciale, Gaspare Lombardo e Francesco Di Giovanna.