Adriano Vetro, 49 anni, di Favara, bidello, quando il 27 novembre del 2022 ha ucciso a pistolettate a Favara il cardiologo Gaetano Alaimo, 65 anni, sarebbe stato incapace di intendere e di volere perché affetto da disturbo delirante persecutorio. Così è secondo la psichiatra Cristina Camilleri, incaricata dalla Corte di Assise di Agrigento, presieduta dal giudice Giuseppe Miceli, di esaminare lo stato di salute mentale dell’imputato. La perizia è stata invocata anche dai difensori di Vetro, gli avvocati Sergio Baldacchino e Santo Lucia. E l’esito è stato contestato dagli avvocati di parte civile, ovvero Giuseppe Barba e Nicola Grillo, che assistono i familiari, e Vincenzo Caponnetto, che rappresenta l’Ordine dei Medici. In occasione dell’ultima udienza, in particolare, sono stati ascoltati in Aula i consulenti dei due schieramenti difensivi: uno ha contestato la perizia e l’altro ne ha ribadito l’ineccepibilità. A fronte di ciò il pubblico ministero, Elenia Manno, ha proposto una ulteriore perizia psichiatrica. La Corte si è riservata di decidere. E adesso ha deciso: ok alla nuova perizia.