Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania, Umberto Cannella, nel motivare i provvedimenti di convalida dell’arresto degli egiziani responsabili dello stupro della 13enne a Catania tra l’altro scrive: “Appare evidente che sussiste il pericolo di reiterazione del reato anche alla luce del fatto che l’orrore ha avuto fine solo grazie al tentativo della ragazza di liberarsi, e che, alla base della personalità degli indagati, poco avvezzi al vivere civile, appare probabile che, in assenza della disperata reazione, la terribile violenza sarebbe proseguita anche a opera di altri indagati. E’ indicativo della personalità degli indagati, che bloccano il fidanzato 17enne della vittima, l’avere agito agevolando e consentendo ad altre persone di violentare una ragazzina di appena 13 anni senza un minimo rimorso, anzi in alcuni casi assistendo alla scena. Sono autori di un’azione che non può che suscitare orrore e che indica un livello estremo di una loro pericolosità sociale”.